Sauro Casciani: Imu, sempre Imu…

È sbalorditivo come viene trattato il contribuente, anzi maltrattato.

Un contribuente ligio al suo dovere che versa regolarmente le tasse viene ignorato dall’amministrazione pubblica.

Ma passiamo al fatto: per mero errore mia madre ha duplicato il versamento dell’acconto dell’ IMU su un immobile di sua proprietà per l’anno 2012, ci siamo accorti di ciò dopo aver versato il saldo e ci siamo attivati per il recupero del non dovuto.

Siamo andati all’Agenzia delle entrate ed una gentilissima impiegata, all’ingresso dell’ufficio ci ha spiegato che l’art. 1 comma 164 della legge 296/06 individua nell’amministrazione comunale il soggetto che deve effettuare il rimborso dei tributi, tale rimborso deve esse effettuato entro 180 giorni dalla data di presentazione dell’istanza.

Presa carta e penna abbiamo redatto l’istanza di rimborso presentandola all’ufficio relazione con il pubblico del Comune di Rieti in data 18 dicembre 2012, corredandola della documentazione dalla quale si evince il doppio versamento dell’acconto.

Non vedendo arrivare il rimborso abbiamo chiesto all’ufficio tributi del Comune se si poteva fare la compensazione con il versamento dell’acconto del 2013 e la risposta è stata negativa.

Insomma, il contribuente deve pagare alle scadenze prefissate altrimenti incorre nel pagamento degli interessi, non può portare in compensazione i crediti e aspetta “fiducioso” che l’amministrazione rimborsi il non dovuto, l’amministrazione che ti mette in mora se paghi in ritardo ma poi non rispetta la legge.

Ed allora salta alla mente un pensiero: conviene essere ligi al dovere? Forse se non si versasse il dovuto, nessuno se ne accorgerebbe o se ne accorgerebbe dopo molto tempo, quando probabilmente saranno intervenuti condoni su condoni.