Santa Barbara: così il martirio insegna

«Santa Barbara nel mondo»: occasioni per riflettere su scelte di vita coraggiose.

Il culto per la martire patrona di Rieti e la cultura del martirio, inteso come testimonianza di valori che sono alla base non solo dell’esperienza di fede ma anche, laicamente, della civile convivenza e della costruzione della democrazia: le iniziative del cartellone “Santa Barbara nel mondo” hanno offerto anche quest’anno l’occasione per riflettere attorno a variegati spunti provenienti da storie, testimonianze, episodi, aspetti del vivere civile di ieri e di oggi in cui coraggio, difesa della giustizia, lotta per la verità sono in primo piano.

Anche quando si è parlato di situazioni in cui la giustizia dovuta alle vittime è ancora di là da venire, come nel caso della giornalista Ilaria Alpi o dei tanti caduti nelle varie stragi che hanno insanguinato l’Italia nell’epoca della strategia della tensione: due dei tanti temi affrontati nel nutrito programma proposto dall’associazione organizzatrice degli eventi. Temi che hanno attirato l’attenzione dei partecipanti, spesso scolaresche, come i ragazzi del Liceo scientifico cittadino, coinvolti in questa sezione del programma: un’occasione preziosa, hanno voluto riconoscere i docenti dello “Jucci”, che agli studenti ha dato la possibilità di avere «testimonianza diretta, spesso commossa e commovente, di persone, di vite e di storie, esempio e modello di coraggio nelle scelte, nelle azioni, nella difesa e nell’attuazione della propria libertà».

Apprezzato in particolare l’incontro con la giudice Barbara Sargenti (destinataria di uno dei premi “Brava Barbara“): la mattinata con la Sargenti, sostituto procuratore della Dia di Roma, a detta dei professori ha costituito per i liceali «un ulteriore momento di riflessione sull’importanza del rispetto delle regole e su alcune peculiarità nell’uso di internet».

Volgono ora al termine le iniziative di “Santa Barbara nel mondo” (ultimo appuntamento mercoledì 17 – giorno del compleanno di papa Francesco – con il pomeriggio in programma al santuario di Greccio, che prevede il messaggio di pace e l’accensione della lampada della pace con la partecipazione dei Vigili del fuoco di Rieti e di Assisi–Perugia, per chiudere col Concerto per la pace tra i popoli con l’ensemble di musica antica “Anonima Frottolisti” di Assisi). Tra le ultime manifestazioni svolte, rilevante quella con le scolaresche di mercoledì scorso, giornata mondiale dei diritti umani, dedicata, di concerto con l’Unicef, al dramma dei bambini in guerra (si è fatta memoria dell’Olocausto con la proiezione del commovente Jona che visse nella balena, il film di Roberto Faenza tratto dal romanzo autobiografico di Jona Oberski).

In precedenza, la memoria delle vittime del lavoro, in collaborazione con la Pastorale sociale, nell’anniversario della tragedia della ThyssenKrupp di Torino, con la partecipazione del segretario generale della Fiom–Cgil Maurizio Landini: nel ricevere il premio, Landini ha sollecitato un quadro lavorativo chiaro in cui non si insegua il profitto fine a sé stesso, ci si doti delle necessarie regole e si punti a un’impresa che sia soggetto carico di responsabilità sociale. E poi la celebrazione di domenica scorsa in San Domenico in cui il vicario generale don Jarek ha ricordato, nel trentennale dell’uccisione, un altro grande martire, suo connazionale: il prete vittima della dittatura padre Popielunsko, presentato ai partecipanti (tra cui alcuni alunni delle scuole cattoliche) come il modello per scelte di vita coerenti e coraggiose.

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