Sanità: fotografati sprechi e inefficienze in 11 ospedali dismessi

«Le immagini dicono più di mille parole. Decine di camere operatorie, anche mai utilizzate, giacciono abbandonate nei locali di 24 ospedali del Lazio dismessi in osservanza al decreto 80 della Polverini. Fanno compagnia a queste attrezzature, in alcuni casi mai utilizzate, decine di ecografi, ecocardiografi, macchinari di ultimissima generazione e centinaia di letti ospedalieri da oltre 1200 euro di costo l’uno. Negli ospedali riabilitativi intere palestre e interi reparti versano in condizioni di totale abbandono. I 24 ospedali dovevano essere riconvertiti in presidi di varia complessità, sono invece diventati una sorta di depositi di sfasciacarrozze sanitari. Il dramma è costituito dal fatto che si tratta di attrezzature e macchinari perfettamente funzionanti, molti dei letti ospedalieri hanno ancora il materasso avvolto nel cellophane».

Ospedale Magliano Sabina

Ospedale Magliano Sabina

È quanto dichiara il capogruppo PD in Regione Esterino Montino, che aggiunge: «Nei giorni scorsi abbiamo fatto il giro dell’abbandono toccando ospedali a Roma, Viterbo, Rieti, Frosinone. In totale 11 strutture, comprese alcune attive e raccolto un book fotografico che è la denuncia impietosa del fallimento della Giunta Polverini e di tutto il centrodestra sul terreno della sanità. Le strutture vistate sono: a Roma il S. Spirito, l’ospedale Oftalmico, il Cto, a Viterbo l’ospedale di Acquapendente, a Rieti quelli di Magliano e Amatrice, a Frosinone le strutture dismesse e abbandonate di Arpino, Ceprano, Ceccano, Pontecorvo. Il quadro che ne viene fuori è devastante e denuncia pressappochismo, promesse elettorali a vuoto, sprechi inaccettabili di risorse pubbliche. Nel Lazio è stata tolta sanità a oltre un milione di persone. Intere province, come quella di Rieti, contano solo su un ospedale e in cambio è stato dato un deserto dove giacciono gli scheletri di camere operatorie, macchinari e letti costati centinaia di migliaia di euro. Stanno lì ad arrugginire sotto il sole dell’incuria regionale. Pensare che mentre accade tutto questo la Regione Lazio spende ogni anno 30 milioni di euro per mobilità passiva e si sprecano soldi per mandare in giro quattro camper per campagne di prevenzione pubblicitarie è uno scandalo».