Sanità, basta promesse, è ora di passare ai fatti

Chiesa locale accanto a cittadini e istituzioni. Le rassicurazioni di Zingaretti e Refrigeri. Città e provincia pronte a mobilitarsi

«Non è permesso lasciare l’assistenza sanitaria nell’incertezza o esporla al pericolo dell’insufficienza. Soprattutto in un territorio difficile per condizione geografica, anagrafica ed economica come quello reatino. Compito delle amministrazioni pubbliche è quello di individuare gli strumenti perché il disagio trovi risposta, perché il malato non venga umiliato, perché il sofferente venga confortato. Muoversi in una direzione diversa non sarebbe solo un errore, ma segnalerebbe uno svilimento dei cuori, uno smarrimento della ragione, lo spregio di un patrimonio di strutture e servizi conquistato con sacrificio dalle precedenti generazioni»: si concludeva così la nota dell’ufficio diocesano di Pastorale della salute che, in vista dell’assemblea pubblica fissata per il 30 settembre, era tornato a far sentire la sua voce in merito al preoccupante stato della sanità nel territorio reatino.

La Chiesa locale, attraverso l’organismo diretto dal diacono Nazzareno Iacopini, si è trovata in prima linea nell’importante appuntamento svoltosi martedì pomeriggio nello spazio sotto gli archi del vescovado, riempitosi di autorità, esponenti dell’associazionismo, del sindacato, dei mass media e tanti semplici cittadini per tale raduno giunto dopo le due precedenti assemblee promosse dall’associazione Alcli presso la sua sede sulla Terminillese. Anche stavolta il mondo ecclesiale ha voluto esserci e collaborare. E l’assemblea che ha affollato martedì le volte del palazzo papale ha dimostrato che a Rieti tanta gente è quanto mai interessata al problema della sanità, dopo le rassicurazioni a tutto campo pervenute dal governatore del Lazio, Zingaretti, supportate dai diversi esponenti politici.

Una sola la domanda cardine: a quando l’emanazione dei decreti attuativi affinché tutto divenga certezza? Se lo è chiesto per primo Iacopini: «A nessuno è lecito giocare sulla pelle dei malati e di chi necessiti di terapie mirate: in ballo ci sono la salvaguardia della dignità della gente e la convinzione che lo Stato ci sia, senza infingimenti ma con la garanzia della tutela dei diritti costituzionali primari. Ci attendiamo segnali e atti concreti perché non è più tempo delle promesse inutili».

Quello della esigenza di una decretazione mirata a salvaguardare i livelli di erogazione del Ssn è stato una sorta di motivato refrain anche dei successivi interventi, tesi a ribadire come nessuno voglia rimestare nel vecchio ma migliorare l’esistente, investendo fortemente sul futuro dell’ospedale “de Lellis”, sul “Grifoni” di Amatrice (da riconoscere come struttura ubicata in zona disagiata), sullo sviluppo della Casa della salute di Magliano Sabina, auspicando un aumento dei posti di riabilitazione e lungo degenza, oltre alla tanto attesa clinicizzazione dello stesso nosocomio provinciale. Così Basilio Battisti, primario di Medicina e creatore del servizio di Diabetologia, Luisa Ciccaglioni del collegio Ipasvi di Rieti, lo stesso Giuliano Cardone dell’Alcli che ha ripercorso il cammino delle precedenti assemblee e ha ribadito fortemente le richieste in attesa di conferme deliberative da parte della Regione Lazio.

Ha provato a rispondere l’assessore regionale reatino Fabio Refrigeri, impegnandosi a tornare per il 20 ottobre davanti all’assemblea con i tanto attesi decreti.

Altrimenti? Altrimenti, hanno rintuzzato i sindacati Cisl, Cgil, Uil, Fials, la mobilitazione sarà pressoché certa e inevitabile, non dimenticando la pari esigenza, sempre sindacale, di proseguire il confronto, intrapreso lo scorso 30 giugno prima e 22 giugno poi, con la Regione Lazio e la stessa direzione generale Ausl per giungere ad accordi soddisfacenti e in linea con le aspettative della popolazione. Le conclusioni, affidate al sindaco di Rieti Petrangeli (con lui ce n’erano altri undici su settantadue), hanno sintetizzato il panorama di riferimento.

Così, si guarda già al prossimo 25 ottobre: sarà quello il giorno della verità. Solo rassicurazioni politiche? Imbonimento di maniera per far stare tranquilla la gente? Staremo a vedere ma, per favore, non scherziamo con la salute dei cittadini–contribuenti, perché davvero la gente di Rieti è stanca di illusioni e false promesse.

[download id=”545″]

[download id=”546″]