S. Barbara torna su Mattei con Giovanni Bianchi

Il 1 dicembre, in relazione alla Manifestazione a Rieti di “Santa Barbara nel Mondo”, alcune classi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “L. Savoia” hanno potuto assistere all’intervento del Presidente, Onorevole Giovanni Bianchi nella cornice elegante e suggestiva di Palazzo Tosi.

In un atmosfera rilassata e cordiale il dottor Bianchi, coordinato dalla dirigente dell’Istituto dottoressa Maria Rita Pitoni, ha parlato dell’attualità della figura di un grande uomo d’industria quale Enrico Mattei, fondatore dell’ENI, gruppo aziendale allora inglobato in quel calderone definito Partecipazioni Statali.

Partendo nel suo intervento dalla critica che Leopardi adduce al popolo italiano ma soprattutto alla sua classe dirigente caratterizzata da una mancanza di etica ed incline al conformismo e al trasformismo, l’autore sottolinea l’estrema eccezionalità della figura di Enrico Mattei, protagonista e artefice di una stagione che ha visto costruire le basi del sistema industriale italiano.

Se fosse appartenuto alla cultura anglosassone Enrico Mattei sarebbe stato definito un self made man, votato al pragmatismo, a soli 35 anni possedeva un cospicuo patrimonio personale dovuto all’attività d’impresa che gli permise in seguito di devolvere in beneficenza il suo stipendio da dirigente pubblico. L’impegno nei Partigiani Cristiani durante la Liberazione, lo portarono presto a rivestire ruoli importanti, coadiuvato da personaggi del calibro di Alcide De Gasperi e Ezio Vanoni, fino ad approdare nel 1953 alla dirigenza dell’appena creato Ente Nazionale degli Idrocarburi, ENI.

Secondo l’onorevole Bianchi l’ossessione di Enrico Mattei era quella di rendere l’Italia autosufficiente nei suoi flussi energetici e le chiavi di successo della sua gestione sono state quelle di aver capito il ruolo strategico delle fonti energetiche per un paese di nuova industrializzazione e con poche materie prime, l’aver accentrato le cariche decisionali e guidato la governance dei diversi soggetti giuridici appartenenti al gruppo ENI ma soprattutto aver creato una scuola per dirigenti e formato le Risorse Umane con un ottica di lavoro al servizio del Paese.

L’anomalia dell’ENI era quella di rappresentare un ente pubblico in un mercato petrolifero caratterizzato da un forte oligopolio anglo-americano che condizionava i prezzi e le modalità di sfruttamento dei giacimenti delle ex-colonie. Il nuovo approccio alle questioni energetiche internazionali di Mattei viene definito da Bianchi “populista” non nell’ accezione peggiore del termine, ma votato dalla parte dei popoli, dei cittadini del mondo. Nota Bianchi come la sua figura fosse quella di “un uomo insolito”, fuori dagli schemi, votato all’innovazione ma anche opportunista con il sistema dei partiti nell’ombra di un clima da guerra fredda. La sua uscita forzata di scena attraverso il sabotaggio del suo aereo al rientro dalla Sicilia è la “formula” con cui vengono eliminati personaggi scomodi uomini che trovandosi nei gangli del potere economico sono soggetti a critiche da diverse parti politiche, quindi a essere il bersaglio del pensiero dominante.