A distanza di tre anni dall’albun Lampo Gamma, Andrea Salini torna con Roses, un album che mette l’ispirazione da pubblicazioni come Il catalogo delle donne valorose di Serena Dandini e Una donna può tutto di Ritanna Armeni, sotto l’influenza di autori della Beat Generation come Jack Kerouac e Lawrence Ferlinghetti, guardando anche ai movimenti pacifisti ed ecologisti. Roses è un disco che parla di uguaglianza, dignità, emancipazione e resilienza: un viaggio in nove tappe nel quale perdersi e ritrovarsi allo stesso tempo.
Musicalmente, il nuovo lavoro del chitarrista reatino racchiude in se tutte le sfumature del rock, ma lasciando spazio a contaminazioni che rendono il lavoro originale e fuori dagli schemi. Tra le collaborazioni quella con Mariangela Gritta Grainer, già presidente dell’Associazione “Ilaria Alpi” e deputato della Repubblica, che ha prestato la voce alla poesia introduttiva della canzone Verum rosa.
«Roses – Rose: la parola evoca colori, odori e nella mia mente ecco materializzarsi… le donne, questo universo meraviglioso, affascinante ed insondabile», racconta Salini. «Non mi sono mai posto il problema di capirle, a partire dalle mie piccole compagne di scuola e poi man mano alle varie figure femminili con le quali crescevo e mi confrontavo. Ne sono sempre stato attratto, un’attrazione incondizionata, spirituale e fisica. Soprattutto le Rose più belle, forti, decise e le immaginavo come piccole leonesse già alle elementari, libere di fare il bello ed il cattivo tempo. Avevo capito la cosa più importante: le Rose erano e sono più forti, sono loro che decidono, la natura le ha create più forti… capito questo, c’era solo da viverci insieme».