Rivodutri: memoria dell’impegno civile e cristiano nella toponomastica

Domenica 29 aprile, alla presenza di numerosi cittadini e delle autorità locali, nel Comune di Rivodutri, presso la chiesa di S. Michele, si è svolta la commemorazione dei caduti per mano dei rastrellamenti tedeschi.

L’iniziativa, promossa dalla locale Associazione dei Partigiani e dalla Associazione Famiglie dei Martiri di Guerra, ha avuto un taglio decisamente particolare.

Si è ricordato infatti, come, durante la seconda guerra mondiale, Rivodutri abbia conosciuto grandi atti di fratellanza e generosità. In più occasioni donne uomini e bambini sono stati rastrellati dalle truppe e radunati nella piazza della chiesa.

Una memoria dolorosa di un difficile scenario, in cui è stato inevitabile il ricordo della figura di don Filippo Maria Faccio. Questi, quale padre e pastore della comunità del tempo, compì un atto eroico di grandissimo valore. Garantì personalmente per i propri cittadini catturati dai militari, assicurando alle truppe di occupazione che il paese era abitato solo gente buona, incapace di fare azioni malvagie. A riprova offrì se stesso in luogo dei paesani catturati e messi al muro davanti alla chiesa per essere fucilati.

Solo grazie al suo intervento e alla sua determinazione i soldati hanno desistito dalle proprie azioni liberando i prigionieri. Per questo, l’amministrazione di Rivodutri ha deciso di intitolare una strada a Don Filippo, figura di grande spessore cristiano e civile, il cui esempio deve essere sempre ben presente nella mente e nella memoria di ognuno.