Ricostruzione

Riunione dei sindaci del sisma ad Amatrice: «Non ci rassegniamo alla burocrazia»

La riunione, che ha registrato una ricca affluenza, ha avuto lo scopo di presentare la “proposta di legge speciale per la ricostruzione dei comuni del Centro Italia colpiti dagli eventi sismici”

«Non ci rassegniamo alla burocrazia, le parole vuote e i luoghi comuni non ci interessano perché non ci aiutano a risolvere i problemi. Chiediamo un confronto serio, attraverso un lavoro di verifica che individui gli elementi che rallentano la ricostruzione»: con queste parole il sindaco di Amatrice, Antonio Fontanella, ha aperto l’incontro con i sindaci del Centro Italia tenutosi venerdì 20 settembre presso il Polo del Gusto.

La riunione, che ha registrato una ricca affluenza, ha avuto lo scopo di presentare la “proposta di legge speciale per la ricostruzione dei comuni del Centro Italia colpiti dagli eventi sismici”, un testo che mira a trovare delle valide soluzioni a partire dai punti di criticità affrontati in questi anni e che rimangono, ad oggi, ancora irrisolti.

«Non possiamo più permetterci di aspettare ma dobbiamo pretendere che la tragedia si trasformi in un progetto di rinascita» ha proseguito il primo cittadino sottolineando come la proposta di legge sia una «base di riflessione aperta in cui tutti i comuni del cratere, attraverso le difficoltà endemiche, possano indicare una soluzione».

Apertura ribadita anche dalla presenza del rappresentante del Presidente della Giunta regionale, Giovanni Mastrocinque che, dopo aver ricordato le difficoltà emerse durante l’ultima visita del Presidente Conte ad Accumoli, ha dimostrato entusiasmo nei confronti del documento di lavoro.

È stato l’architetto Stefano Pompei ad illustrare la proposta presentandola come «una bozza di lavoro che sarà alla base di ulteriori approfondimenti per arrivare ad una proposta di legge che chiamiamo “speciale” per l’esigenza di riunire, in un testo unico, tutti gli aspetti della ricostruzione per il Cento Italia. Questa esigenza – ha continuato – nasce perché la ricostruzione prosegue lentamente e mira la fiducia nel futuro».

Da qui, Pompei ha evidenziato i punti focali della proposta partendo dall’esigenza di definire con chiarezza la ricostruzione, intesa come tutto il complesso di edifici che consentono lo svolgimento della vita quotidiana. Si è spostato poi sui Contenuti di Principio, come quello di flessibilità, che dovrebbe tener conto delle specificità territoriali. Inoltre, nella legge si dovrebbero individuare le disposizioni organizzative, l’individuazione, cioè, dei ruoli e dei compiti di ciascun ente senza dimenticare la sezione delle semplificazioni e deroghe che definisca con chiarezza i casi di esclusione o di contributo. Infine, la legge dovrebbe valere un’autorizzazione unica con valore di sanatoria con proposte specifiche.

A questo punto, si è aperto un momento  di confronto nel quale sono intervenuti diversi sindaci che hanno espresso il loro punta di vista in merito alla proposta di legge. Il primo ad intervenire è stato il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, che pur avendo sottolineato l’esigenza di avere un testo unico, ha mosso le sue perplessità circa la riscrittura di un nuovo modello che, a suo avviso, bloccherebbe ulteriormente il sistema.

Verso un cambiamento politico si è invece incentrato il sindaco di Castelsantagelo sul Nera, Mauro Falcucci, auspicando una risposta concreta da parte delle autorità che dovrebbero affermare con chiarezza la volontà di ricostruire o meno.

Chiara la risposta di Antonio Fontanella: «dobbiamo entrare noi in prima persona dentro al problema e cercare di capirlo per ipotizzare soluzioni, senza aspettare che qualcuno lo risolva al nostro posto. Sono convinto che non basta continuare a chiedere un confronto generico e una risposta politica che sia avulsa dalla conoscenza delle tematiche, ma che si debba pretendere che si entri dentro agli aspetti che rendono possibile e efficace la ricostruzione».

Come dimostra la testimonianza del sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci, che ha spostato l’attenzione sul tema della carenza di organico, tutti gli interventi che si sono succeduti hanno apportato vari suggerimenti da poter inserire nel testo unico, visto all’unanimità come un documento valido per poter dare un nuovo slancio a questi territori.

Per questo, come augurio finale, il sindaco di Amatrice ha avanzato l’invito a promuovere gruppi di lavoro con i rappresentanti delle quattro regioni, affinché, analizzati i problemi concreti, si possa avanzare uno proposta di legge comune.