Rieti Virtuosa, “nEXt Snia Viscosa”: serve massima trasparenza sulle bonifiche

Nell’attesa che il 29 gennaio venga reso noto il contenuto definitivo del bando di progettazione per la riqualificazione della ex SNIA Viscosa, che ci auguriamo possa ricomprendere almeno anche l’ex Montedison, durante la presentazione del progetto alla Consulta Urbanistica i cittadini hanno potuto esprimere preoccupazione e raccomandazioni riguardo la bonifica del sito. In particolare è stato richiesto di rendere chiaro, per chi dovrà rispondere al bando, quale sia la situazione attuale in cui il sito versa sotto il profilo squisitamente ambientale. Questa sollecitazione è stata portata in commissione Urbanistica dove il Monte dei Paschi di Siena, per bocca dei suoi rappresentanti, ha dichiarato che il sito è stato interessato da una opera di parziale bonifica fin dall’anno 2011 e che ulteriori lavori sono stati appaltati.

Le parole pronunciate, che per i più hanno avuto il dolce suono del riscatto e dell’opportunità di scrivere fin da subito la nuova storia della SNIA in un contesto ambientale sicuro, rimangono per Rieti Virtuosa ancora avvolte nel fumo dell’incertezza e della mancanza di trasparenza.

La nostra perplessità risiede, ancora una volta, nelle pieghe della normativa in materia di bonifica di siti inquinati. Leggiamo nell’art. 240 del D.Lgs. 152/2006 che per ‘bonifica’ si intende ‘ l’insieme degli  interventi  atti  ad  eliminare le fonti di inquinamento  e  le  sostanze  inquinanti  o  a  ridurre  le concentrazioni delle stesse presenti  nel  suolo,  nel  sottosuolo  e nelle acque sotterranee ad un livello uguale o  inferiore  ai  valori delle concentrazioni soglia di rischio (CSR)’.

In questi termini, considerando l’azione della bonifica nel complesso dell’intero procedimento amministrativo che la ingloba (art. 242 del medesimo decreto), per giungere operativamente a bonificare un terreno, o una falda idrica, devono prima essere stati compiuti diversi altri passi, ognuno dei quali sancito da una apposita fase di progettazione e relativa approvazione in sede di Conferenza dei Servizi da parte dei diversi Enti interessati. Va da sé che per eliminare i contaminanti o contenere il rischio ad essi associato occorre prioritariamente conoscere quali siano, ed in che concentrazione siano presenti caratterizzando il sito attraverso indagini ambientali con prelievo di suolo e acque sotterranee da analizzare, dati che al momento non risultano disponibili al pubblico.

Chiediamo quindi al Comune di Rieti, autorità competente nel procedimento di bonifica e quindi a conoscenza di ogni suo aspetto, di fare chiarezza su ciascuno dei passaggi amministrativi e tecnici richiamati e di rendere pubblici gli atti redatti in seno alla Conferenza dei Servizi per rendere noto in che cosa le attività di bonifica menzionate dai rappresentanti di MPS, come quelle intraprese nelle altre porzioni dell’area ex SNIA e nell’ex Montedison, siano esattamente consistite.

Per la massima trasparenza e per ottemperare alla Delibera di Consiglio di iniziativa popolare n. 34 approvata il 16 luglio 2014, crediamo infatti che tali informazioni debbano essere riportate in una Relazione tecnica ambientale esaustiva di tutte le situazioni presenti nelle ex aree industriali redatta dall’ufficio competente del Comune di Rieti e che dovrà costituire parte integrante del Bando. Ciò è necessario al fine di mettere in condizione coloro che risponderanno al bando di conoscere i possibili tempi e i costi di bonifica, che chiaramente dipenderanno dal sapere quanto i terreni e le acque sono contaminati ed in che misura, e come si è intervenuti tecnicamente fino ad oggi per rimuovere il problema.