Rieti scopre il prete rosso: biblioteca Paroniana al completo per la presentazione del libro di Formichetti su Vivaldi

Sala della biblioteca comunale gremita per la presentazione del libro Venezia e il prete col violino. Vita di Antonio Vivaldi di Gianfranco Formichetti. Un ritratto, come annuncia il titolo, non solo sul prete rosso, ma anche della quotidianità della vita lagunare, da intrecciare agli incontri con i potenti del tempo: da papa Benedetto XIII a Ferdinando di Baviera, da Federico Cristiano di Sassonia a Carlo VI.

È conosciuto dai più come compositore delle Quattro Stagioni, Vivaldi, ma durante la presentazione si più volte indicata un’altra produzione dell’autore: quella teatrale. Il musicista, celebrato ovunque come esecutore inarrivabile, fu infatti anche impresario teatrale e protagonista di primo piano del mondo operistico. E se dal libro di Formichetti si ricava quanto in questo campo il successo si misurasse con gli incassi e con ogni spregiudicatezza, la presentazione ha offerto alla sovrintendente della Fondazione Flavio Vespasiano, Lucia Bonifaci, l’occasione per lanciare l’idea di una messa in scena vivaldiana da includere nel Reate Festival.

Un passaggio, detto tra parentesi, che non sembra impossibile se si considera la presenza costante di Fabio Biondi e della sua Europa Galante al festival musicale reatino. In anni recenti, infatti, l’ensemble ha inciso alcune tra le versioni più fresche e attuali dei concerti vivaldiani e allo stesso Biondi si deve la revisione critica e la «prima rappresentazione integrale in tempi moderni» del dramma di Antonio Vivaldi, su libretto di Antonio Salvi, Ercole sul Termodonte, messo in scena al Teatro Malibran di Venezia il 4 ottobre del 2007.

Il cuore della presentazione è stato affidato a mons. Lorenzo Chiarinelli, che non solo ha ripercorso vita, carriera e alterne fortune del prete rosso, ma ha individuato il filo conduttore che lega il libro agli altri lavori di Gianfranco Formichetti: quelli su Campanella e Caravaggio. Si tratta – ha spiegato il vescovo emerito di Viterbo, usando una metafora musicale – di figure che sanno stare «sul rigo», ma nello stesso tempo sanno esprimere qualcosa che sta «sopra o sotto, se non addirittura fuori dal rigo».

L’autore, visibilmente emozionato dal successo della presentazione, e soprattutto dalla presenza di alcuni suoi studenti, da parte sua ha ricordato il tempo trascorso a Venezia per completare il lavoro e letto due brevi passaggi del testo edito da Bompiani. L’incontro è stato moderato da Attilio Francesco Ferri, presidente del Rotary Club di Rieti.

foto di Massimo Renzi