Rieti prova a muoversi oltre le barriere della mente

Il 4 agosto del 2013 ricorreranno esattamente trentasei anni dalla emanazione della legge 517 del 1977. Quella legge segnò l’inizio dell’inserimento dei disabili nelle scuole comuni. Da allora molti passi avanti sono stati compiuti in ambito scolastico e non solo, e si può ben affermare che la battaglia per l’inserimento sia stata vinta, intendendo con ciò, che il cento per cento degli alunni in situazione di handicap sono burocraticamente iscritti in tutti gli ordini di scuola.

Ma che ne è dell’integrazione intesa come relazione, come reale scambio interpersonale fra quegli studenti e il resto del mondo? Credo che questa battaglia sia in buona parte ancora da combattere. Come? Con quali strumenti?

Sono le domande su cui è centrato il libro “Oltre le barriere della mente. Capire, sentire, agire” di Orlando Quaglierini. Giovedi 15 maggio dalle ore 9.30 alle 13 sarà al centro di uno degli appuntamenti del ricco calendario di “Rieti città senza barriere”, la manifestazione promossa dalle associazioni locali con il coordinamento della Casa del Volontariato, per promuovere l’abbattimento di tutti quegli ostacoli, di ordine fisico e mentale, che impediscono la piena integrazione sociale del mondo dell’handicap.

Oltre ai muri, ai marciapiedi, alle scale, sono infatti proprio gli ostacoli culturali i primi nemici delle categorie più fragili. Limiti rispetto cui nessuna legge, per quanto buona, può garantire una soluzione, poiché la reale interazione fra gli individui (disabili inclusi) affonda le proprie radici nel profondo di ognuno di noi. Se la battaglia per la rimozione delle barriere architettoniche è stata in gran parte vinta anche attraverso la diffusione della conoscenza razionale, (leggi, competenze professionali ecc.) in questa seconda battaglia non c’è niente da fare… si tratta di imparare a sentire in modo diverso.

 

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