Rieti e la contraddizione tra bicicletta e città

Rieti, Bicincittà 2013

Erano in tanti, ognuno secondo il suo stile. C’è chi si è presentato con il mezzo super tecnico e chi con il ferro vecchio tirato fuori dalla cantina per l’occasione. Molti hanno portato i bambini. Tutti insieme hanno compiuto la passeggiata su due ruote pensata per “Bicincittà”.

Anche quest’anno, infatti, si è tenuta a Rieti la tradizionale manifestazione ciclistica, promossa dalla Uisp e organizzata dall’Informagiovani del Comune. Una festa popolare, allegra e colorata, che ha offerto uno spaccato del variegato mondo delle due ruote.

Abbiamo visto chi prende la bici per sbaglio accompagnarsi agli irriducibili del pignone; al fianco del ciclista colto e consapevole, hanno pedalato mamme e papà coi seggiolini avanti e dietro. Al solito, i più numerosi erano i ciclisti della domenica, contenti della mattinata di sole.

Non è un caso: anche se tenta di promuovere un modo più “leggero” di spostarsi in città, l’iniziativa non riesce a perdere il sapore della passeggiata di piacere. Non c’è niente di male, ma fare una proposta in termini di mobilità alternativa e sostenibile è un’altra cosa.

Manifestazioni come Bicincittà dovrebbero dimostrare che la bicicletta è portatrice di maggiore autonomia e libertà. Il che non equivale esattamente al giretto sotto scorta di domenica.

Ovviamente Protezione Civile e Vigili Urbani hanno aperto e chiuso il serpentone a pedali per motivi di sicurezza, ma non è proprio questo un punto di contraddizione tra bici e città?

Le precauzioni necessarie alla domenica ciclabile dimostrano che le due ruote a Rieti sono ancora un’eccentrica eccezione. Ci sbaglieremo, ma il ciclista sembra essere ancora un intruso, il figlio di un Dio minore tollerato giusto una volta all’anno.

Non per questo la manifestazione è da buttare. Al contrario: ogni sforzo a sostegno delle due ruote va premiato, sostenuto e incoraggiato. Forse però si può centrare meglio il punto, evidenziare con più forza il diritto dei ciclisti di fare delle strade qualcosa di meglio di quel che sono diventate. Oggi, infatti, sembrano soprattutto luoghi in cui far circolare ed ammassare le automobili.

Una proposta concreta? La prossima edizione si potrebbe fare davvero in città, magari evitando l’inutile passaggio per la “Giorlandina”. Quest’anno Bicincittà ha appena sfiorato il centro storico, privilegiando strade periferiche e grandi arterie. Porta d’Arce, Borgo, rione San Francesco… troppe zone non hanno visto neppure l’ombra di un pedale.

Se poi il Comune non lasciasse l’evento isolato, ma ne facesse la ciliegina sulla torta di una strategia reale, che si sviluppa durante l’intero anno, sarebbe pure meglio.