Economia

Rieti dopo il Covid: le risorse ci sono, la sfida è usarle

Si è svolto lo scorso giovedì nella sede della Fondazione Varrone un forum su Rieti dopo il Covid, promosso insieme a Comune di Rieti, Chiesa di Rieti, Asl e Ater

Superata l’emergenza sanitaria, sarà la volta dell’emergenza economica: su cosa potrà contare il reatino per scongiurare la crisi e aprire una nuova stagione di ripresa? È partita da qui la discussione del forum su Rieti dopo il Covid promosso giovedì mattina dalla Fondazione Varrone insieme a Comune di Rieti, Chiesa di Rieti, Asl e Ater.
“Povertà e disoccupazione sono due realtà già ben presenti ma che scoppieranno in autunno, quando gli ammortizzatori sociali e le misure per l’emergenza finiranno e affiorerà la realtà per quel che è – ha detto il presidente Antonio D’Onofrio aprendo l’incontro – Servono idee e misure concrete per il rilancio e bisogna pensarci adesso per essere pronti nei prossimi mesi”.

Oltre 300 milioni di euro gli investimenti programmati da Asl e Regione per il triennio prossimo e il successivo, molti milioni di euro per la ricostruzione con cantieri già pronti a partire a Rieti città, 4 milioni di euro già spesi dalla Diocesi per le chiese terremotate, vecchi finanziamenti mai spesi e il nuovo sisma bonus per gli immobili dell’Ater: questo hanno messo sul tavolo il direttore generale della Asl Marinella D’Innocenzo, il sindaco di Rieti Antonio Cicchetti, il vescovo di Rieti Domenico Pompili e il commissario Ater Giancarlo Cricchi. Una mole molto ingente di risorse assegnate per opere strategiche – come ospedale, scuole, case della salute, edilizia pubblica e privata – che aspettano solo di essere spese: tutti hanno però sottolineato la difficoltà di rovesciare a terra questi finanziamenti, per la complessità delle norme che ne regola l’utilizzo e per il peso della burocrazia.

“Ma le cose camminano sulle gambe delle persone: e le persone possono e debbono fare la differenza” ha detto D’Innocenzo, confermando la posa della prima pietra del nuovo ospedale di Amatrice per agosto, investimenti programmati già nel prossimo triennio per adeguare il de Lellis, potenziare la casa della Salute di Magliano e aprirne altre tre in provincia (ad Antrodoco, Osteria Nuova e Sant’Elpidio).

“Si parla della pandemia come una catastrofe, ma una catastrofe può essere vitale – ha detto Pompili – zone interne isolate come la nostra sono diventate sinonimo di maggior sicurezza e perciò più ricercate. Ma dobbiamo vincere l’isolamento, infrastrutturale e non, e una mentalità che non brilla per iniziativa”. L’occasione è senz’altro offerta dalla ricostruzione post-terremoto, “una leva che qui abbiamo e che non è data a tutti” e che la Diocesi ha già cominciato ad utilizzare, con i sui 71 cantieri avviati in questi 4 anni, che hanno impegnato decine di professionisti e tecnici e 39 imprese appaltatrici. “E questo è solo un primo passo di quello che potrebbe essere”.
Cicchetti ha detto di temere lo scontro sociale che si profila tra “i garantiti – dipendenti pubblici, pensionati – e i non garantiti. L’edilizia può essere un buon volano per la ripresa: le risorse ci sono ma il vero problema è riuscire ad utilizzarle”. Al forum è emerso anche il tema scuole: “Al momento a Rieti non c’è un edificio che possa essere affittato essendo già a norma di legge per poter ospitare una scuola” ha detto il sindaco Cicchetti rispondendo alla domanda di un cronista. Resta sul tavolo l’offerta degli spazi da parte della Fondazione Varrone.

D’Onofrio ha concluso il forum insistendo sulla necessità di mettere giù una lista di priorità, “di pochi ma significativi progetti da portare avanti e di spingere tutti insieme per la realizzazione, facendo di questo tavolo uno strumento di verifica e di pungolo”.