Rieti città ideale: la visibilità

Rieti è la città ideale. Perché si accontenta di poco, innanzitutto. Le basta che qualcuno si ricordi di lei, di godere qualche scampolo di visibilità.

Qualche maligno, di fronte a certe grandi fiere, ha parlato di vanità. Aveva ragione: in fondo il problema di Rieti è sapere per quanti minuti si parla al telegiornale delle sue cose, di quanto lontano arrivi l’eco di quello che si fa dentro i suoi confini. Che si tratti dell’eterno ritorno di feste dal sapore secolare non importa. Basta che si cambino d’abito e permettano di battere qualche scontrino in più.

Anche le contraddizioni non la preoccupano. Ci passa sopra. Ne vale la pena: in cambio le sue piazze si riempiono, per tre giorni. Al terzo giorno la città rimuore, ma solo fino al prossimo giro di valzer.

A Rieti, si sa, quasi tutti hanno la fortuna di avere un cugino di campagna. Da veri esperti di liscio e balli di gruppo, un giro di pista non lo negano a nessuno. Forse perché un consigliere regionale disposto a pagare l’orchestra lo si trova sempre, almeno nelle frazioni.