Rieti: 30 ettari di aree ex industriali ancora da bonificare

L’effetto Bergoglio con l’Enciclica “Laudato Sì” ha risvegliato la coscienza di tutti sulla necessità di tutelare l’ambiente in cui viviamo, “la casa comune”. Oggi più che mai i potenti della terra e la stessa “economia moderna” stanno discutendo sulla priorità superiore di salvaguardare e preservare il nostro ecosistsema. Curare l’ambiente è come curare le nostre malattie fisiche; bonificare un’area ex industriale è come estirpare un tumore. Chi non condivide questo principio?

Eppure, passando dai massimi sistemi della politica al nostro scenario particolare, risaltano subito alcune criticità che mettono a nudo il forte contrasto tra la condivisione del principio e la realtà. Nello specifico risalta agli occhi di tutti il fatto che all’interno della nostra città circa 30 ettari di aree ex industriali devono ancora essere bonificate; così come risalta l’assenza di un registro puntuale dei tumori, indispensabile per correggere gli eventuali rischi ambientali, e l’assenza di uno strumento scientifico in grado sia di monitorare le matrici ambientali; terra, acqua, aria, elettromagnetismo. Per inciso si sa che sono in corso di autorizzazione alcuni impianti di biomasse nel nucleo industriale e si profila l’idea di un impianto di biogas; ad oggi si sa quale sia l’impatto delle emissioni in atmosfera sulla popolazione dei quartieri confinanti con il nucleo industriale?

Su questa linea è necessario tradurre in fatti e opere i principi da tutti condivisi dell’etica ecologica. A riguardo delle bonifiche delle aree ex industriali ex Snia e ex Montecatini la nostra associazione CODICI, di tutela del cittadino, richiama l’attenzione della amministrazione comunale su alcune considerazioni; la prima, già nel novembre 2011 la società incaricata dal Monte dei Paschi, proprietario di parte della ex Snia, comunicava al Comune di Rieti l’inizio delle operazioni per lo smaltimento dei rifiuti soprassuolo; oggi si legge sui media locali che queste operazioni inizieranno a breve, ma allora dal 2011 al 2015 cosa si è fatto?

La seconda considerazione; riguardo al sito della ex Montecatini l’ARPA comunicava nel marzo 2011 anche al Comune di Rieti che risultava “acclarato l’inquinamento indotto nel suolo dalle ceneri di pirite (arsenico)” e invitava a procedere il più rapidamente possibile con la procedura in danno per la bonifica; anche la Autorità Giudiziaria chiedeva riscontri documentali a riguardo. Cosa si è fatto dal 2011 ad oggi per il recupero ambientale della ex Montecatini?

Oggi più che mai è necessario che il Sindaco Petrangeli risponda nel dettaglio sul delicato recupero ambientale delle aree ex industriali. CODICI chiede all’ ARPA di conoscere i risultati dei campionamenti delle acque sotteranee delle aree in questione, per capire se e nel caso in che misura si stia verificando un progressivo inquinamento. Si è certi di aver dato uno spunto positivo affinchè i principi guida in fatto di rispetto ambientale si traducano in opere concrete, nel perseguimento superiore della tutela della salute pubblica della casa comune.