«Ricucire la fiducia nel cuore delle persone»: ingresso in parrocchia per don Sante e padre Rossano

«A che serve una comunità cristiana?». È la domanda che mons. Pompili ha posto all’assemblea durante la liturgia per l’inizio del ministero pastorale di don Sante Paoletti e padre Rossano Corsano, nelle parrocchie di San Lorenzo e di San Giovanni Evangelista.

Ai due sacerdoti, già impegnati nel servizio a Monteleone Sabino e Oliveto, infatti, don Domenico ha affidato le comunità di Colle di Tora e Castel di Tora. Dalla mattinata di domenica 6 novembre, dunque, don Sante e padre Rossano raccolgono l’eredità di don Gaetano Monaco, venuto a mancare lo scorso 14 maggio. Una assenza colmata, fino ad ora, dall’impegno di don Roberto D’Ammando.

E in questo passaggio di consegne il vescovo ha trovato la risposta al quesito iniziale: «la comunità cristiana serve a garantire che la fede, la “buona speranza”, come la chiama san Paolo, possa ancora essere alimentata».

«Noi – ha aggiunto mons. Pompili – spesso valutiamo il parroco sulla base degli effetti sociali che produce: il modo in cui riunisce i giovani, se riesce a coinvolgere i più anziani, ma un prete serve innanzitutto per restituire questa fiducia di base».

Di qui l’esortazione a don Sante e a padre Rossano: «A questo dovete innanzitutto badare: a ricucire la fiducia nel cuore delle persone. Se questo accade, il resto è conseguenza. E la fiducia necessaria è quella nella vita che non finisce, che conosce momenti bui, ma non per questo bisogna tirare i remi in barca».

Da parte loro, i sacerdoti hanno risposto con gioia all’invito del vescovo, annunciando ai parrocchiani un ciclo di incontri per avviare la conoscenza e iniziare a camminare insieme.