RIcostruzione

Ricostruzione, Legnini: «Ci sono condizioni per accelerare, non accettabili altri ritardi»

Il Commissario Straordinario di Governo per la ricostruzione post sisma 2016 fa il punto su Legge di Bilancio, fondo del PNRR per le aree sisma, andamento dei lavori nel cratere

«Oggi, anche grazie alla conferma del Superbonus al 110% per quattro anni, ci sono le migliori condizioni possibili per ricostruire case sicure e sostenibili dal punto di vista ambientale. Lo Stato, che ha già messo a disposizione della ricostruzione del Centro Italia 14 miliardi di euro e 1,8 miliardi con il Fondo complementare al Pnrr per lo sviluppo economico, sta facendo in pieno la sua parte. Adesso è ora che tutti i protagonisti della ricostruzione, cittadini, tecnici, sindaci, uffici regionali, facciano la loro con il massimo impegno possibile. Non possiamo accettare ulteriori ritardi, indecisioni o comportamenti opportunistici: dove si può, si deve ricostruire». Lo ha detto il commissario straordinario di governo per la ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, incontrando oggi i giornalisti e i rappresentanti delle associazioni e dei comitati dei cittadini per fare il punto sulla Legge di Bilancio, il fondo del Pnrr per le aree sisma, l’andamento dei lavori nel cratere e le decisioni che saranno prese entro fine anno, a cominciare dal nuovo calendario delle scadenze per la presentazione delle domande, che riguarderà in primo luogo i percettori del Cas (contributo di autonoma sistemazione) e delle altre forme di assistenza.

«Ci sono, infatti, circa 7.500 famiglie che percepiscono il Cas, che occupano le casette ma che oggi dopo 5 anni non ancora presentano i progetti per la ricostruzione dei propri edifici privati», ha rilevato il commissario straordinario alla ricostruzione del Centro Italia. «Adesso i titolari Cas e delle Sae (soluzioni abitative in emergenza) dovranno presentare i progetti, altrimenti per chi non lo farà entro il 30 giugno prossimo ci sarà una sanzione», ad esempio la sospensione dello stesso Cas. «Dall’avvio della ricostruzione sono già rientrate in possesso dell’abitazione 15mila famiglie, ma il grosso del lavoro è ancora davanti a noi, perché dovremo ricostruire almeno altri 40mila edifici».

L’ex magistrato ha poi fatto il punto sulla ricostruzione: su 80mila edifici danneggiati dai terremoti del 2016 e 2017, sono state presentate 60mila manifestazioni di interesse a ricostruire. Nel 2021 sono stati 5.900 i cantieri autorizzati (2.185 quelli ultimati), circa il doppio di quelli decretati nel 2020 e quasi la metà dell’intera decretazione. Dall’inizio della ricostruzione il totale ammonta a 12mila cantieri. I danni stimati «ammontano a 26 miliardi di euro, ad oggi abbiamo stanziato 14 miliardi che permettono una copertura sufficiente per diversi anni», ha sottolineato il commissario. «Abbiamo risorse e strumenti adeguati che ci permettono di programmare al meglio anche la ricostruzione privata. Il termine per la presentazione delle richieste di contributo viene spostato in linea generale a fine 2022, ma per la prima volta ci saranno delle scadenze intermedie. I beneficiari dell’assistenza, se non hanno impedimenti oggettivi, dovranno presentare la domanda entro il 30 giugno, a pena di sospensione degli stessi benefici», ha detto Legnini, registrando il consenso dei comitati e delle associazioni dei cittadini. «Nello stesso tempo – ha aggiunto il commissario – avvieremo un’azione nei comuni più colpiti, dove la ricostruzione in alcuni casi è ancora molto indietro, spingendo i sindaci a predisporre dei cronoprogrammi puntuali per la presentazione delle domande dei privati».

«In questi due anni abbiamo rimosso gli ostacoli normativi e procedurali più evidenti. Oggi riscontriamo difficoltà legate all’andamento del mercato dell’edilizia, prima saturato dal successo del Superbonus, poi ingessato dall’aumento dei prezzi». Rispondendo a una domanda sull’incremento dei costi delle materie prime, il commissario ha riferito: «Abbiamo già deciso un primo aumento del contributo di ricostruzione, ma entro febbraio avremo anche un nuovo prezzario, più aderente alle condizioni attuali del mercato». «Nel frattempo – ha aggiunto Legnini – i progettisti possono usare i prezzari regionali, già adeguati, e contare sul riconoscimento dei maggiori costi per i lavori già iniziati e sul Superbonus al 110% che consente di coprire la spesa per gli interventi di riparazione che resterebbero sulle spalle dei proprietari». Domani, ha concluso il commissario, ci sarà l’ultima Cabina di coordinamento per approvare le ultime Ordinanze speciali attuative del Fondo Pnrr da 1,78 miliardi. Saranno definiti, in particolare, gli interventi della Misura B, che stanza 700 milioni di euro in gran parte a favore delle imprese del cratere. Sempre domani il commissario firmerà l’Ordinanza per il rinvio dei termini per la presentazione delle richieste di contributo e la nuova Ordinanza speciale per la ricostruzione di altre 189 scuole nelle quattro regioni del cratere, e l’adeguamento delle risorse per altre 80 scuole già finanziate.