Un ricordo di Alessandro Rinaldi: «lascia un grande vuoto anche nello sport»

La scomparsa di Alessandro Rinaldi lascia un grande vuoto anche nel mondo dello sport.

Figlio di Alberto, indimenticato pioniere dell’alpinismo terminillese e mecenate di molteplici attività sulla “montagna di Roma”, Sandro Rinaldi ne proseguì l’esperienza anzitutto nella pallacanestro degli anni d’oro.

Fu al fianco di Renato Milardi nell’epopea della prima serie A reatina, senza distogliere mai l’attenzione dal vivaio della Sebastiani.

E proprio questa sua peculiarità, lo portò a dedicarsi poi all’atletica leggera, dando linfa e corpo, insieme con Andrea Milardi, alla bella favola della Studentesca Cassa di Risparmio che tanto lustro ha dato e dà ancora al nome della Rieti sportiva che Sandro Rinaldi ebbe come riferimento singolare.

Alla guida della Cassa di Risparmio di Rieti e come socio di maggioranza della Fondazione Varrone, rimase sempre legato al mondo dello sport, riconfermando il connubio con la pallacanestro, prima che il PalaSojourner andasse in gestione alla Provincia di Rieti.

Uno sportivo a tutto tondo, quindi, è stato Sandro Rinaldi, continuatore di un mecenatismo d’altari tempi con l’occhio sempre attento alle “cose di piazza”che Rieti sciorinava davanti a sé.

La sua scomparsa, infine, lo accomuna alla memoria del prozio, il Venerabile Massimo Rinaldi, di cui non è riuscito a vedere l’agognata beatificazione: ma per entrambi resta in noi la gratitudine per aver amato Rieti, i suoi giovani fino all’ultimo respiro di vita.