Riaperto ai fedeli il Templum pacis. Nella chiesa del Terminillo si torna ad ammirare il grande mosaico absidale

Nel Tempio votivo francescano, il più alto del mondo (quota a 1623 mt), eretto oltre mezzo secolo fa sull’imponente massiccio del Terminillo, è tornato all’originaria bellezza e suggestione il grande mosaico che decora l’abside del Templum Pacis.

Il restauro del mosaico fatto in occasione del 50° della consacrazione della Chiesa è stato finanziato dalla Fondazione Varrone ed è stato eseguito dallo stesso artista che lo aveva realizzato originariamente.

L’artigiano per il recupero dell’opera, ha utilizzato gli stessi materiali e tecniche di allora. Il risultato è subito apparso non solo agli addetti ai lavori ma allo stesso parroco Padre Mariano Pappalardo, “sorprendente” , anche perché tutto l’interno della Chiesa ha ritrovato uno slancio e leggerezza impensata e una verticalità più marcata.

«Siamo soddisfatti dell’ottimo lavoro di restauro del maestoso mosaico del Tempio francescano del Terminillo a cui abbiamo dedicato anche una prestigiosa pubblicazione che racconta le bellezze e il valore architettonico pittorico e spirituale custodito» sottolinea il Presidente della Fondazione Antonio Valentini. «Riteniamo che lo sviluppo turistico della Provincia passi anche attraverso i restauri di strutture e opere. Rieti è una città d’arte da riscoprire e ci siamo impegnati in questi anni per restituire alla collettività i beni che rappresentano l’insostituibile testimonianza della nostra storia. Questo impegnativo percorso di recupero e restauro coinvolge l’intero territorio provinciale a conferma che la Fondazione Varrone mantiene un dialogo costante con tutte le Istituzioni e gli Enti locali nella ferma e condivisa volontà di rilancio del territorio reatino».

Il Tempio in attesa della cerimonia di inaugurazione dei restauri prevista per l’imminente estate, è stato comunque riaperto ai fedeli che hanno potuto apprezzare le tante sfumature di colori del mosaico che prima dei lavori erano impercettibili.