Chiesa di Rieti

Resistere per sperare in un mondo nuovo

Finchè ci saranno adolescenti virtuosi, medici e infermieri come quelli che abbiamo avuto modo di apprezzare, o genitori e docenti che in questi mesi non si sono risparmiati, ci sarà speranza per il futuro

«Ha fatto un certo effetto la notizia di un diciassettenne di Washington che ha lanciato un sito sul coronavirus già a partire dal 29 dicembre, quando il problema era ancora confinato alla sola Cina», ha detto il vescovo Domenico durante la sua riflessione di ieri sera.

«Da allora, quel sito ha toccato i cento milioni di visitatori, e questo enorme traffico avrebbe attirato molte aziende affamate di spazi pubblici fertili. Secondo indiscrezioni sarebbe arrivata al ragazzo un’offerta pari a otto milioni di dollari, che Avi Schiffmann ha prontamente rispedito al mittente, rispondendo che non vuole lucrare su una situazione drammatica come la pandemia»

«Notizie che – se confermate – lasciano ancora margine alla speranza, perchè solitamente accade esattamente il contrario, ovvero che quelli che sono all’origine di un problema pretendano addirittura di suggerire la soluzione per risolvere quanto essi stessi hanno causato: come nel 2008, quando accadde che il mondo finanziario causò il tracollo economico e fu lo stesso mondo finanziario ad avere la faccia tosta di suggerire come risalire la china, e cioò l’austerity».

«Oggi, per contro, potrebbe accadere che si infierisca, nella crisi che ci attende dietro l’angolo, proprio su quegli ambienti che hanno invece dimostrato in questa fase così delicata di saper resistere: la famiglia, la salute e dunque la sanità, e la scuola».

«In realtà, quando si mette all’angolo la vita nelle sue tappe fondamentali come la nascita, la formazione, la vecchiaia o la morte, il rischio è quello di marginalizzare quelli che sono i pilastri vitali di una società. Ora, il Covid-19 ha aperto gli occhi di tutti proprio su quello che non è stato fatto negli ultimi decenni dai decisori della vita pubblica e proprio relativamente a questi ambienti».

«La famiglia che si è rivelata ancor di più in questi momenti di difficoltà l’unico vero ammortizzatore sociale, e poi la sanità che seppur con molti limiti ha rivelato la sua fisionomia di essere universale e tale da non lasciare nessuno per strada. E poi la scuola, che ha reso possibile anche a distanza l’accompagnamento ai nostri ragazzi», ha concluso monsignor Pompili.

«E finchè ci saranno adolescenti come Avi Schiffmann, o medici e infermieri come quelli che abbiamo avuto modo di apprezzare, o genitori e docenti che non si sono risparmiati in questi mesi: finchè tutto questo ci sarà c’è speranza per il futuro».