Reliquie dei santi alla delegazione ortodossa

Vai a sapere che laggiù nella Tracia venerassero due martiri dell’antichità che la tradizione dice sepolti qui a Rieti, e che giungesse la richiesta di averne in dono qualche resto… Ma è proprio così: i santi Eleuterio e Anzia sono assai venerati in quel di Alexandroupolis, città portuale sull’Egeo, nella Grecia ortodossa, in una zona affrancatasi solo dopo la Grande Guerra dal dominio ottomano. In effetti erano di provenienza greca i due martiri, madre e figlio, che la letteratura agiografica vuole martirizzati a Roma e i cui corpi vennero poi sepolti nell’antica Reate, stando ad una versione latina del Martirologio greco di sant’Euleterio, in base al quale costui, giunto nell’Urbe con la madre Anzia, vi ricevette con lei il martirio, prima che i corpi venissero poi trafugati e condotti a Rieti per essere sepolti sulla via Salaria. È quel sant’Eleuterio a cui era dedicata l’antica basilica, con annesso monastero, esistente nel suburbio reatino fino al 1866, in quel sito in cui venne poi edificato l’attuale cimitero.

Le reliquie dei due santi, custodite in una cassettina affidata alle monache di S. Scolastica, finirono nel dimenticatoio, finché nel 2006 furono casualmente rinvenute nella sagrestia della chiesa già benedettina di via Terenzio Varrone da monsignor Lucarelli, che provvedeva a traslarle in Cattedrale. E qui è giunta una delegazione della diocesi ortodossa di Alexandroupolis, per ricevere alcuni frammenti delle ossa dei due santi, secondo la richiesta formulata dal locale arcivescovo e trasmessa alla Curia reatina dalla Congregazione delle Chiese orientali. Accolti dal vescovo Lucarelli in S. Maria, nella sagrestia maggiore i rappresentanti hanno ricevuto il prezioso ricordo contraccambiando con un dono ed esprimendo il ringraziamento da parte del clero e dei fedeli della loro comunità, che accoglierà le reliquie nella chiesa (attualmente la seconda parrocchia della città dopo la cattedrale, hanno spiegato) dedicata proprio a sant’Eleuterio. Di tale donazione si è voluto poi redarre un atto in latino perché ne resti memoria.

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