A Rieti, Teatro Flavio Vespasiano, il 10 ottobre ore 21

Reate Festival: si avvicina il debutto reatino dell’Ulisse di Monteverdi

In occasione del suo decennale ha debuttato a Roma il Reate Festival con “Il ritorno di Ulisse in patria” di Monteverdi al Teatro di Villa Torlonia. Tutto esaurito per le repliche romane (5, 5 e 7 ottobre), e uno straordinario successo di pubblico e critica. La splendida regia di Cesare Scarton, ricca di spunti e di novità ha reso viva e attuale la drammaturgia di Monteverdi. Entusiasmante la direzione di Alessandro Quarta, che con il Reate Festival Baroque Ensemble ha incantato il pubblico. Lo spettacolo sarà a Rieti, la città di appartenenza del Festival, con un’unica replica il 10 ottobre alle 21 al Teatro Flavio Vespasiano. Un’occasione da non perdere, come affermano i giornalisti che hanno assistito allo spettacolo e che hanno scritto recensioni entusiastiche.

A Rieti il 10 ottobre lo spettacolo con cui il Reate Festival con enorme successo ha debuttato a Roma. Entusiasmo di pubblico e critica per l’Ulisse di Monteverdi, tre serate di tutto esaurito e una pioggia di ottime recensioni

«Chi può, chi è ancora in tempo, tra Roma e Rieti per vedere lo spettacolo, si precipiti. Ne trarrà non solo godimento, come da qualsiasi cosa bella, ma ne uscirà con la sensazione di aver vissuto un’esperienza importante»: così Dino Villatico, il critico di «La Repubblica», scrive su Gli stati generali a proposito de Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, presentato a Roma da venerdì 5 a domenica 7. Un entusiasmo che trapela dagli articoli e da un successo di pubblico straordinario. È stato difficile fra fronte all’affluenza del pubblico, che in parte è dovuto tornare a casa senza poter vedere lo spettacolo. A pioggia stanno uscendo recensioni entusiastiche sulla stampa nazionale.

Il ritorno di Ulisse in patria, una delle tre opere rimaste della produzione teatrale di Claudio Monteverdi, oltre a L’Orfeo e a L’incoronazione di Poppea, ebbe la sua prima rappresentazione a Venezia nel 1640 presso il Teatro di Santi Giovanni e Paolo. A differenza di queste due opere, non è mai stato eseguito nel corso della sua lunga storia a Roma né in tempi antichi né in riproposte moderne. Pertanto una sua rappresentazione in questa città costituisce una prima assoluta, conferendo un valore particolare alla proposta.

L’unico manoscritto a noi pervenuto è conservato a Vienna presso la Österreichische Nationalbibliothek dove venne “scoperto” casualmente nel 1881 con il titolo Il ritorno di Ulisse: faceva parte della Schlafkammerbibliothek dell’imperatore Leopoldo I, che raccolse negli anni un cospicuo numero di partiture. Amico del compositore, Giacomo Badoaro, autore del libretto, drammatizza con una certa libertà le vicende contenute nei libri xiii-xxxiii dell’Odissea di Omero. Si tratta forse dell’opera più meditativa e introspettiva di Monteverdi, che raggiunge vertici assoluti nell’invenzione musicale e nella penetrazione psicologica dei personaggi, tutti raffigurati con la consueta affascinante verità d’accenti del teatro monteverdiano. L’opera al suo apparire riscosse un grandissimo successo: alle dieci rappresentazioni veneziane, eseguite davanti a un teatro sempre affollato ed entusiasta, fecero seguito di lì a poco dopo altre recite a Bologna presso il Teatro Guastavillani. Indizio del grande favore riscosso dalla partitura monteverdiana è il fatto che essa venne riproposta a Venezia l’anno successivo, fatto molto insolito per l’epoca, data la tendenziale ostilità da parte del pubblico locale nei confronti di opere già ascoltate in precedenza.

Lo spettacolo è realizzato in collaborazione la Fondazione Sordi per i giovani, l’Accademia Filarmonica Romana, il Teatro di Roma, il Teatro dell’Opera. La direzione musicale è affidata ad Alessandro Quarta che dirige la Reate Festival Baroque Ensemble, la regia è di Cesare Scarton, le scene sono di Michele Della Cioppa, i costumi di Anna Biagiotti, le luci di Andrea Tocchio. Il cast è formato da giovani cantanti talentuosi tra cui Mauro Borgioni nel ruolo di Ulisse e Lucia Napoli nel ruolo di Penelope.

Il cartellone del Festival prosegue con altri due allestimenti teatrali, il nuovo Don Giovanni di Mozart realizzato dall’Orchestra di Piazza Vittorio (Teatro Flavio Vespasiano, 6 e 7 novembre) e l’allestimento di teatro per ragazzi di Aida di Verdi (Teatro Flavio Vespasiano, dal 19 al 22 novembre) realizzato da Europa InCanto, una produzione presentata nell’ambito del Progetto Scuole del Reate Festival.

Completano il cartellone concerti cameristici e organistici . Quelli cameristici, affidati in alcuni casi a giovani musicisti di talento, che si terranno nella splendida cornice della Chiesa di Santa Scolastica-Auditorium Varrone. Quelli organistici, che si terranno nella Basilica di San Domenico di Rieti sul grande organo pontificio Dom Bedos-Roubo, un enorme strumento di quattordici metri che costituisce in assoluto uno dei maggiori risultati artistici della moderna arte organaria.