Reate Festival: sarebbe quasi perfetto

Da quando l’organizzazione non manda più comunicati a pioggia, la stampa ha un po’ lasciato il Reate Festival nel dimenticatoio. Eppure la manifestazione è tutt’altro che trascurabile, e sebbene ridimensionata al periodo di vacche magre non manca di qualche pregio.

Ricalibrata sulle reali possibilità di Rieti, senza dover per forza strafare, la proposta sta poco a poco trovando una sua dimensione. Lo ha dimostrato anche il concerto di ieri pomeriggio al Flavio Vespasiano. Pensato per celebrare i 120 anni del teatro, ha visto esibirsi l’Orchestra giovanile del Teatro dell’Opera di Roma sotto la guida di Nicola Paszkowski.

Il programma si è articolato sulla sinfonia “Semiramide” di Gioachino Rossini, le Suites per piccola orchestra n.1 e n. 2 di Igor Stravinskij, la Suite “Ma mère l’Oye” di Maurice Ravel e la Prima sinfonia in do maggiore op. 21 di
Ludwig van Beethoven.

A conti fatti, è stata una piacevole occasione musicale, che dimostra il potenziale dei giovani musicisti romani e accende la curiosità per l’esibizione certamente più matura di mercoledì 25 all’Auditorium Varrone.

Sarà un concerto tutto dedicato alla letteratura per violino solo di Georg Friedrich Telemann, che Fabio Biondi affronterà prima di dirigere l’Anna Bolena di Gaetano Donizetti. L’appuntamento al Vespasiano è per sabato 28, ma tra i due eventi non va dimenticato il concerto per organo sul Dom Bedos Ruobo, nella chiesa San Domenico, in calendario giovedì 26 settembre.

E viene da pensare che se ci fosse un po’ di spazio anche per i talentuosi musicisti locali, il Reate Festival sarebbe quasi perfetto.

Foto di Massimo Renzi.

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