Reate Festival: martedì 25 l’Opera al pianoforte

L’Opera con il pianoforte: le grandi parafrasi di Liszt da Verdi, Bellini e Wagner da un interprete fuoriclasse come Giovanni Bellucci.

Belcanto e pianoforte: quasi un’anticipazione del grande anniversario (1813-2013) della nascita dei due maggiori compositori del teatro musicale romantico: le parafrasi di Franz Liszt da Giuseppe Verdi e Richard Wagner, uniti da un musicista del quale subirono profondamente il fascino: Vincenzo Bellini. Al pianoforte Giovanni Bellucci, considerato uno dei più autorevoli pianisti del nostro tempo e incluso dal magazine francese “Diapason” nella “Top Ten” dei virtuosi lisztiani della storia.

Raccontare l’opera con il pianoforte, con un virtuosismo spettacolare e allo stesso tempo in grado di esprimere gli aspetti più profondi della partitura teatrale. Le Parafrasi di Franz Liszt (1811-1886) su opere liriche sono ‘un lussuoso arricchimento’ dei capolavori dei grandi operisti italiani. L’interiorità di Aida, la vivacità di Rigoletto, l’atmosfera gotica del Trovatore per le opere verdiane; i sentimenti forti e umanissimi di Norma per Bellini. E nelle opere di Wagner il futuro della musica, gli abissi di un linguaggio che pone le basi per la musica del Novecento, con quel capolavoro assoluto che è la rivisitazione lisztiana della morte di Isotta. Giovanni Bellucci, che di questo repertorio è stato un antesignano acclamato dalla critica internazionale, alla vigilia delle celebrazioni dell’anniversario dei duecento anni della nascita dei due giganti del teatro musicale, Verdi e Wagner, propone un programma di straordinario interesse. Un’anticipazione dunque perfettamente in linea con il centro tematico del Reate Festival.

Innumerevoli i consensi della critica per Giovanni Bellucci, un pianista fuoriclasse dal percorso artistico singolare, asceso alle più prestigiose sale da concerto di tutto il mondo grazie ad un talento straordinario unito ad un lavoro di incessante ricerca. Definito dalle più autorevoli testate specializzate come “una forza della natura scatenata, una forza enorme e palpitante”, “dotato di una prestanza con la tastiera praticamente unica di questi tempi e a queste latitudini”, “un pianista dalla tecnica superba nel controllo, nella potenza, nella nitidezza, e sontuosa per l’ampiezza e la varietà dello spettro sonoro”.

Lo ascolteremo nell’Auditorium Varrone, nato dal restauro realizzato dalla Fondazione Varrone del complesso monumentale della Chiesa di Santa Scolastica, una sede particolarmente felice per i concerti cameristici del Reate Festival.