Real Rieti Juniores: parla Mister Abati

Tanto spavento, prima di rimettere in piedi una partita che sembrava ormai chiusa. E’ stato questo, in sintesi, il “venerdì thriller” della formazione juniores che al cospetto del fanalino Divino Amore pur imponendosi per 6-5 hanno dovuto faticare più del previsto per avere la meglio dell’orgoglio e dell’agonismo di un quintetto tutt’altro che dimesso.

Sempre in svantaggio, il Real Rieti ha ribattuto colpo su colpo denotando una certa difficoltà nella fase di concentrazione al match: poi quando il Divino Amore ha preso il largo (3-5) ed il direttore di gara ha deciso di mandare anzitempo negli spogliatoi il tecnico Marco Abati, la squadra si è sentita ferita nell’orgoglio, si è ricordata di essere un organico in grado di poter fare la differenza ed ha inscenato una rimonta conclusa proprio sul fil di sirena.

Tre punti che consentono al Real di portarsi a quota 11 agganciando l’Alphaturris, lasciando al palo Valentia (9 pt) e, appunto, la Virtus Divino Amore che pur non schiodandosi dall’ultimo posto con appena 3 punti all’attivo, riceve i complimenti proprio di Marco Abati, il quale non ha gradito affatto la prestazione dei suoi:

“Sarebbe delittuoso non riconoscere i giusti meriti agli avversari – è la spiegazione iniziale del tecnico reatino – che sono scesi in campo con un approccio mentale davvero importante ed un gioco di squadra encomiabile. Cosa aggiungere? Avrebbero meritato appieno di vincere e lo dico con cognizione di causa perché noi non siamo stati all’altezza della situazione. La vittoria alla fine è arrivata perché alla lunga i valori tecnici sono emersi, loro fisicamente hanno ceduto un pochino e noi siamo stati bravi a sfruttare tutte le situazioni d’attacco create nel quarto d’ora finale, ma da questo gruppo io pretendo molto di più”.

Stavolta Abati usa la bacchetta coi suoi, accettando però di buon grado i tre punti che al momento tengono il Real Rieti fuori dalla zona retrocessione. Ma per evitare il peggio serve ben altro: la strada da percorrere la traccia direttamente il tecnico stesso che già da venerdì, quando al “Palamalfatti” arriverà niente di meno che la capolista Roma Torrino Futsal (ore 18), si aspetta una risposta concreta dai suoi ragazzi:

“Il nostro è un percorso lungo – argomenta ancora l’allenatore – dove c’è ancora tanto da fare per raggiungere il giusto equilibrio e dominare le partite. Però pur consapevole delle difficoltà, una cosa me l’aspetto a prescindere: l’unione di squadra, la complicità in campo, un’esultanza più sentita quando un compagno realizza un gol. Ecco, a mio avviso la crescita di un ragazzo passa anche attraverso queste situazioni, non soltanto imparando uno schema piuttosto che un altro. Il futsal è un gioco di squadra ed in quanto tale ci sono delle dinamiche di spogliatoio che i ragazzi debbono ancora fare loro in tutto e per tutto. Ma sono sicuro che a breve riusciranno anche in questo perché so di avere a disposizione un gruppo sano e corretto”.

E se lo dice lui che è l’allenatore, che vive lo spogliatoio sotto ogni aspetto, come non credergli…