Quei 221 beni culturali da riportare nel Sud a una fruizione comune

La Fondazione con il Sud metterà a disposizione 4 milioni di euro di risorse private per sostenere la valorizzazione attraverso attività socio-culturali. Il bando, che sarà pubblicato nei prossimi mesi sul sito della Fondazione, si rivolge alle organizzazioni del Terzo Settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia.

L’iniziativa della Fondazione con il Sud è definita “sperimentale” ed ha l’obiettivo di rendere fruibile il patrimonio culturale nelle regioni meridionali per creare opportunità di sviluppo, attraverso il Terzo Settore e le comunità locali. Il bando è del valore di 4 milioni di euro. Sono 221 i beni inutilizzati messi a disposizione da enti pubblici e privati proprietari e pubblicati su www.ilbenetornacomune.it.

Cultura e coesione sociale. Si chiama Ilbenetornacomune.it ed è un sito web che ospita 221 beni culturali del Sud, inutilizzati e non assegnati a terzi, che potrebbero essere valorizzati e fruiti attraverso modalità e iniziative decise dalle comunità locali, attraverso le organizzazioni del Terzo Settore e in partnership con profit e non. I beni sono stati proposti dai rispettivi proprietari, enti pubblici e privati, alla Fondazione con il Sud in risposta all’invito a promuovere l’uso “comune” dei beni culturali delle regioni meridionali, per una più ampia fruibilità da parte della collettività, come strumento di coesione sociale.

Quattro milioni di euro di risorse private. Gli immobili proposti saranno valutati dalla Fondazione con il Sud – che attraverso le due precedenti edizioni del Bando (2008 e 2011), ha sostenuto 21 progetti per la tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale (beni materiali e immateriali), per un’erogazione complessiva di oltre 8 milioni di euro – sulla base di specifici criteri: le condizioni generali, il potenziale utilizzo per attività socio-culturali economicamente sostenibili, l’accessibilità e la fruibilità. I beni che saranno selezionati potranno accedere alla seconda fase del bando, che metterà a disposizione 4 milioni di euro di risorse private per sostenere la valorizzazione attraverso la realizzazione di attività socio-culturali. Il bando, che sarà pubblicato nei prossimi mesi sul sito della Fondazione, si rivolge alle organizzazioni del Terzo Settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia.

Il tipo di beni. I 221 beni proposti e pubblicati sul sito, per il 37% sono “Ville e palazzi storici”, il 29% “Luoghi di culto”, il 12% “Castelli e fortezze”, l’11% “Beni archeologici”, il 7% “Archeologia industriale”, il 4% “Altri spazi”. 68 beni si trovano in Sicilia, 53 in Puglia, 40 in Campania, 33 in Calabria, 15 in Basilicata e 12 in Sardegna. Il maggior numero di candidature proviene dalle province di Palermo (28), Bari (22), Cosenza (16), Lecce (15), Messina (10), Catania (10), Potenza (10), Salerno (10), Avellino (9), Napoli (9). Per quanto riguarda la proprietà dei beni proposti, per l’80% appartengono a Enti Pubblici (76% Comuni), 10% a Enti Ecclesiastici, 10% a Enti Privati (terzo settore e imprese).

Le disparità di spesa per la cultura tra Nord e Sud. La spesa dei Comuni per la cultura è fortemente diseguale fra Sud e resto del Paese: nel Mezzogiorno la media è di 4,8 euro per abitante, contro i 14,3 euro nel Nord e i 12,3 del Centro. Un divario che si riflette anche sullo stato di conservazione degli edifici storici, con le regioni meridionali agli ultimi posti. Ad esclusione della Puglia, che supera di poco la quota del 60% di edifici storici in buono/ottimo stato, le altre regioni del Sud sono nettamente al di sotto di tale soglia (Calabria e Sicilia non raggiungono quota 50%). Per la Fondazione con il Sud è necessario un modello che coniughi pubblico e privato sociale con la partecipazione diretta delle comunità locali, nell’ottica di una responsabilità diffusa.