Quando il bene nasce dall’illegalità: alla Caritas le merci abusive sequestrate dalla Municipale

«È particolarmente significativo che da qualcosa di illegale nasca un gesto benefico, è un segnale di come una cosa negativa possa essere felicemente volta in positivo». Così il direttore della Caritas, don Fabrizio Borrello, ha commentato la consegna presso i magazzini di via Comotti di quattordici scatoloni di materiale di primo consumo, sequestrato nel corso dei controlli effettuati nei mesi scorsi, soprattutto in occasione di alcune fiere cittadine, in attività svolte dalla Polizia Municipale al fine di contrastare la piaga dell’abusivismo commerciale.

A effettuare la consegna dei beni sono stati il commissario capo Claudia Paoselli e la sovrintendente Roberta Antonetti, ricevute nel magazzino della Caritas da Donatella Proietti e dalla volontaria Annarita Chiaretti. La procedura ordinaria, avrebbe previsto la distruzione del materiale. «Invece – spiega il comandante Massimo Belliabbiamo pensato di devolverlo in favore delle persone che hanno più bisogno».

Gli oggetti recuperati nell’ambito delle recenti operazioni di confisca erano andati ad aggiungersi a quelli già accumulati in precedenza nei magazzini della Polizia Municipale, per cui è stato possibile consegnare alla Caritas diocesana una cospicua quantità di beni: centinaia di paia di calzini, ma anche ombrelli, portafogli, biancheria intima, fazzoletti, guanti, capi di abbigliamento di vario genere per uomo e donna.

La donazione, ovviamente, è stata preceduta dall’iter procedurale per il cambio di destinazione dei beni. «L’idea sarà certamente ripetuta nel caso di altri sequestri – dichiarano dal Comando di via Foresta – magari facendo beneficiare della nostra donazione altri enti o associazioni bisognose, di modo che la merce non vada sprecata, anzi sia utile per chi ne ha effettivamente necessità».