Pubblica Amministrazione: dal 2013 pagamenti entro 30 giorni

Il Governo recepisce la Direttiva Europea sui termini di pagamento e così dal 1 gennaio 2013 la Pubblica Amministrazione dovrà pagare i propri fornitori entro

trenta giorni dal ricevimento della fattura o, a seconda delle specificità, dal ricevimento merci o prestazione di servizi. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato, in data 31 ottobre 2012, un decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese e tra Pubbliche Amministrazioni, anticipando il termine per il recepimento della direttiva (fissato al 16 marzo 2013) al primo gennaio 2013.

«Apprezziamo la decisione del Governo che ha mantenuto l’impegno di recepire entro novembre, con la delega contenuta nello Statuto delle imprese, la Direttiva europea che porta a 30/60 giorni i tempi di pagamento nelle transazioni commerciali tra Stato, privati e imprese. Così si recupera competitività con il resto d’Europa» ha detto il presidente di Confartigianato Imprese Rieti, Sauro Antonelli che ha espresso un giudizio positivo da parte

dell’Associazione in relazione al provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri.

«Oggi in Italia – ricorda il Presidente di Confartigianato Imprese Rieti – i tempi medi di pagamento della pubblica amministrazione e dei privati nei confronti delle piccole imprese sono di 180 giorni e nell’ultimo anno sono aumentati di 44 giorni. Nel nostro Paese i tempi medi di pagamenti sono il doppio della media UE per i pagamenti tra privati e il triplo della media europea nei pagamenti della Pubblica Amministrazione. Ma numerosi imprenditori devono attendere anche anni prima di essere pagati».

Sono comunque previste alcune eccezioni che riguardano imprese pubbliche e per gli enti pubblici che forniscono assistenza sanitaria. Per questi soggetti la deroga è fissata a 60 giorni. Anche le altre pubbliche amministrazioni, tuttavia, potranno pagare a 60 giorni in casi eccezionali, giustificati dalla natura o dall’oggetto del contratto.

A differenza delle transazioni tra imprese e pubbliche amministrazioni, nei pagamenti tra aziende private può essere superato il termine dei 60 giorni purché tale superamento non sia gravemente iniquo per il creditore e sia stato espressamente pattuito.

Pesanti le sanzioni per chi supera i termini: in questo caso il decreto prevede una maggiorazione del tasso degli interessi legali moratori, che passa dal 7% all’8% in più rispetto al tasso fissato dalla BCE per le operazioni di rifinanziamento. Gli interessi scatteranno automaticamente, senza che sia necessaria la richiesta del debitore.

«Ora – sottolinea Antonelli – anche in Italia avremo finalmente regole chiare per combattere il malcostume dei cattivi pagatori che mette in ginocchio le piccole imprese. Il recepimento rigoroso dei principi della Direttiva previsto dal decreto legislativo approvato dal Governo potrà contribuire a risolvere uno dei problemi più gravi che stanno all’origine della mancanza di liquidità degli imprenditori e che addirittura, in questi tempi di credito scarsissimo, ha portato anche alla chiusura molte aziende».