Sanità, il Psi: «ripensare la programmazione»

Il Partito Socialista Italiano, a seguito della riunione della Commissione Sanità presieduta dal Dr. Massimo Ruggeri, manifesta la propria preoccupazione «rispetto al processo di concentrazione strutturale e funzionale dei Servizi Sanitari Laziali, che sembra attualmente consolidarsi in linea con quanto già avviato dalle precedenti amministrazioni regionali».

«In rapporto a ciò – spiegano dal partito – la Giunta Regionale guidata dalla Polverini emanò un decreto commissariale (il famigerato decreto 80) con cui si chiuse l’Ospedale di Magliano Sabina e si ridimensionò fortemente, nel numero dei posti letto, quello di Amatrice. Oltre a questo si avanzarono prospettive di tagli finanziari lineari alla nostra spesa sanitaria, nonché si registrò una progressiva riduzione del numero del personale sanitario medico e non medico, in rapporto a pensionamenti e cessazioni varie dal servizio, al di la di ogni reintegrazione a causa del blocco del turn over».

«Nell’ambito di quanto accaduto – aggiungono la Federazione Provinciale e Sezione cittadina del PSI – la nostra Provincia è risultata maggiormente penalizzata a causa della mancata concessione di deroghe che ad altre Aziende Sanitarie sono state puntualmente erogate. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: mancanza di posti letto, pronto soccorso perennemente intasato, liste di attesa per esami specialistici a dir poco imbarazzanti, viaggi fuori provincia di malati e familiari. Il pericolo di ulteriori ridimensionamenti è inoltre incombente perché si sta utilizzando il metodo Hub and Spoke che centralizza la erogazione di servizi presso strutture ad elevato afflusso».

«In particolare – sottolineano dal partito – la preoccupazione si concentra sul Decreto firmato in questi giorni dal Presidente della Regione Lazio, in qualità di Commissario ad acta, con il quale vengono definite le funzioni delle varie tipologie di laboratori di patologia biochimica e clinica, si ridisegna la rete organizzativo funzionale basata su 8 Hub e 27 Spoke e si adotta un sistema di concentrazione di attività presso Ospedali di dimensioni più grandi. A fronte di tali prospettive si rende necessario un intervento affinchè si eviti che il sistema Hub and Spoke metta la Provincia di Rieti in serio pericolo di dislocazione di risorse verso aree più grandi».

«Si impone altresì la necessità di presidiare il disegno regionale delle reti di assistenza, di opporsi ai tagli lineari finanziari e di pretendere uno spazio strategico autonomo delle Direzioni generali» insistono i socialisti, sostenendo che in particolare «bisogna essere presenti, attivi, fermi e decisi al tavolo regionale affinchè le reti di assistenza per patologia siano tutte rappresentate nella nostra Provincia. Non si può prescindere dai servizi di eccellenza .se il nosocomio della Provinvia di Rieti deve essere nodo centrale per la cura dell’infarto, dell’ictus, delle neoplasie. Non dovranno essere accettati tagli finanziari lineari perchè una cosa è fornire un servizio sanitario con mentalità economica, evitando gli sprechi, altra cosa è diminuire l’efficienza e l’efficacia del servizio erogato per mancanza di risorse. Le aziende Sanitarie sono aziende no profit, il loro prodotto è un servizio ai cittadini e tale servizio presenta in se una importante componente etica».

«Oggi si tratta del Laboratorio di analisi e poi domani il punto nascita e successivamente anche servizi di alta specializzazione che non hanno gli stessi numeri di Roma». Per questo il Partito Socialista «sollecita il Governo della Regione Lazio a ripensare la programmazione della Sanità in un ottica non prettamente economicistica ma prevalentemente politica in relazione ai concreti fabbisogni delle singole realtà territoriali».