Problemi per Google

L’Antitrust europeo e l’accusa di favorire i propri prodotti nel mercato dell’advertising on-line

Quando ancora non sono riusciti a chiudere un contenzioso che si trascina ormai da 5 anni, arrivano nuovi guai dal Vecchio Continente per Google. Alcuni concorrenti si sono rivolti all’Antitrust europeo accusando BigG di favorire i propri prodotti nel mercato dell’advertising on-line.

Per il Financial Times sono state AppNexus e OpenX (che è in parte di proprietà di Wpp e Microsoft) a sollevare le accuse contro il numero uno dei motori di ricerca. Stando alle rivelazioni del FT i manager delle due società specializzate in advertising on-line, nei mesi scorsi, si sono recati numerose volte dalla Commissione europea per spiegare che Google starebbe violando le norme sulla concorrenza e danneggiando i concorrenti nelle tecnologie per la pubblicità su Internet.

Nello specifico è sotto accusa la piattaforma utilizzata dagli inserzionisti e le società pubblicitarie per comprare e vendere i vari formati di pubblicità display (come banner e video che appaiono sui siti web). Secondo i competitor il pacchetto di soluzioni software realizzato da Mountain View, integrato con i propri servizi di advertising, sarebbe stato realizzato con lo scopo di vincolare i clienti al proprio network DoubleClick (l’infrastruttura tecnologia pubblicitaria che consente di creare e gestire il digital advertising di inserzionisti, centri media, agenzie creative e publisher di tutto il mondo) ed impedire, così, che possano rivolgersi alla concorrenza.

Per avere un’idea dell’impatto che un’indagine sulla pubblicità on-line può avere per Google, bisogna guardare alle quote di mercato ed ai ricavi. Dopo l’acquisizione, nel 2007 per 3.100 milioni di dollari, di DoubleClick, Google è diventato uno dei player più importanti nella fornitura di strumenti per le pubblicità display. Un mercato che è difficile da stimare perché da Moutain View non hanno mai diffuso i dati delle singole business unit, ma che, secondo le stime di Pivotal Research, nel 2014 ha prodotto ricavi lordi per 2,1 miliardi di dollari da parte di DoubleClick e di 6,9 miliardi di dollari da parte di Google Display Network e degli altri prodotti per le display ads.

Secondo il Financial Times, AppNexus e OpenX avrebbero consegnato alla Commissione una copiosa documentazione. Nulla di ufficiale per il momento. Da Bruxelles arrivano conferme ufficiose che la Commissione ha ricevuto informazioni “commerciali” da alcune aziende, ma al momento non c’è alcuna indagine in corso specifica sulla tecnologia del digital advertising. La Ce si muove con i piedi di piombo, visti i precedenti Usa proprio in questo campo. Tra il 2013 e il 2014 la Federal Trade Commission (l’Antitrust statunitense) ha realizzato una lunga indagine proprio sulla pubblicità on-line di Google, conclusasi con un buco nell’acqua: nessuna pratica scorretta individuata e BigG tornata a casa con la fedina immacolata.