Primo maggio a Illica per l’Azione Cattolica. Vicini a chi fa del lavoro la chiave della ricostruzione

I verbi “coltivare” e “custodire”, che nel racconto della Genesi esprimono il compito che Dio assegna ad Adamo nell’affidare a lui il “giardino” del creato, «spiegano quale sia la natura del lavoro umano che è un vero e proprio atto di culto a Dio, il compimento di una missione da lui affidata ad ogni uomo. Quindi custodire il Lavoro è custodire la Persona, custodire il Lavoro è dare dignità alla Persona». Questo lo spunto del momento di preghiera, incentrato sul “Coltivare e custodire” biblico, che ha aperto, il primo maggio, la particolare giornata vissuta dall’Azione Cattolica reatina a Illica, assieme a un gruppo giunto da Vicenza.

Speciale anche la location in cui si è svolto il momento di preghiera: il cortile della cooperativa agricola Rinascita ’78, che nella frazione di Accumoli vede alcuni solerti allevatori ripartire dopo le ferite del terremoto anche grazie all’aiuto di tante persone. Molte realtà, infatti, hanno inviato i propri contributi raccogliendo la palla lanciata dall’Ac diocesana, che ha fatto da catalizzatore delle offerte per questa e un’altra azienda, quella di Giorgio e Anna Rita Baiocchi della vicina Terracino, altra frazione dell’Accumolese pesantemente colpita dagli eventi sismici.

Tante donazioni sono giunte proprio dal vicentino, grazie ai contatti di un reatino trapiantato lassù, Dario Tasselli: scuole, associazioni, gruppi parrocchiali si sono dati da fare inviando cospicui contributi alle due aziende secondo il progetto dell’Ac reatina, che punta a far ripartire l’economia locale canalizzando la solidarietà giunta da tutta Italia. E il gruppo Gen, che raccoglie camminatori di Cresole e Rottorgole, frazioni del comune di Caldogno (Vicenza), ha voluto fare, nei giorni del ponte del primo maggio, una gita in centro Italia visitando anche le zone terremotate e incontrando gli allevatori, cui hanno consegnato un’ulteriore somma.

Da Rieti è salita una rappresentanza degli adulti di Ac per una giornata di fraternità, vivendo un paio d’ore con il gruppo vicentino che, prima di un giretto ad Amatrice, si è intrattenuto in visita alla cooperativa di Illica. E il momento di preghiera, presieduto dall’assistente dell’associazione diocesana don Zdenek Kopriva, si è voluto intonarlo al tema del lavoro, svolgendolo significativamente proprio in un luogo in cui assai fortemente il lavoro, che con fatica ci si sforza di riprendere, va a garantire la dignità delle persone rimaste dopo le devastanti scosse del 2016.

Facendo riferimento alla figura di san Giuseppe lavoratore, di cui la Chiesa fa memoria il primo maggio, don Zdenek ha richiamato il suo ruolo di “custode” nella famiglia di Nazaret e nella crescita di Gesù. Il mandato divino del custodire la terra diventa allora anche un custodire le persone aiutandole a realizzare nel lavoro la propria missione: e l’opera di solidarietà verso i lavoratori delle aree terremotate diventa perciò una ammirabile forma di tale “custodia”.

Toccanti, per i vicentini (come per i reatini che pure non era la prima volta che le ascoltavano), le testimonianze di Sandra, alla guida della cooperativa di Illica, che ha fatto da padrona di casa, e di Giorgio e Anna Rita, giunti dalla vicina Terracino. Così come il vedere con gli occhi quel che resta del paesino, ora che gran parte delle macerie sono state rimosse, ma anche il giro nelle stalle dell’azienda che non si arrende nell’allevare animali da macello e nel produrre latticini.

Da Caldogno è giunta anche una cospicua offerta che gli alunni della locale scuola hanno voluto destinare alla Caritas di Rieti. La somma è stata consegnata alla direzione del centro di Amatrice e finalizzata alle attività del campo estivo Caritas.