Società

Presenza e prudenza su internet

L’utilizzo degli strumenti digitali è fortemente radicato tra gli italiani: ormai il 90% degli italiani ha a disposizione almeno una connessione internet

In Italia frequentare il web è moto diffuso. Giovani, adulti e anziani sono spesso con gli occhi puntati al loro device. Ci si gioca, ci si informa di quello che avviene nel mondo e di quanto accade ai conoscenti, si leggono libri o si guardano video, si acquistano prodotti e si cercano viaggi, ci si lavora e ci si studia.

L’utilizzo degli strumenti digitali è fortemente radicato tra gli italiani: ormai il 90% degli italiani ha a disposizione almeno una connessione internet e il 71,5% è fornito sia di una connessione mobile di una fissa. Così rileva un’indagine Censis su “Il valore della connettività in Italia”. L’indagine si focalizza soprattutto sull’utilizzo delle piattaforme digitali per la fruizione di contenuti culturali e di intrattenimento e sull’utilizzo di alcuni servizi. Così emerge che il 47% del campione dichiara di utilizzare il web per ascoltare musica e il 40% per guardare film, ad esempio, quote più distanti utilizzano gli strumenti digitali per seguire corsi formativi (19,2%) oppure leggere libri (13%). Ovviamente sono soprattutto i più giovani ad abitare il digitale, ma la differenza è meno pronunciata di quanto si possa pensare: vedono serie tv l’85,3% dei giovani e il 69,3% degli adulti, assistono a eventi sportivi il 49% dei primi e il 41,6% dei secondi. Inoltre, per il 49% degli intervistati l’offerta è ampia, mentre il web riduce le distanze generazionali (per il 30,8%) e quelle culturali (per il 30,6%).

Se la presenza sul web è forte, non si riduce la prudenza. Nella rilevazione emergono due tipologie i timori relativi a due ambiti di rischio: la prima riguarda la sicurezza dei dati, la seconda relative alla salute fisica e psichica. Nel primo caso il 56,6% dei rispondenti afferma di temere rischi per la sicurezza informatica, quando compie operazioni bancarie o acquisti online ad esempio; nel secondo caso emergono le paure per i rischi di dipendenza da “eccesso di social” oppure al pericolo di incontrare degli hater che attaccano aggrediscono le persone sul web.

Si evidenzia, infine, anche il potenziale sviluppo dei servizi per la Pubblica Amministrazione. In questo caso i cittadini sarebbero ben contenti di utilizzare gli “sportelli online”, Quando è possibile il 50,5% di loro usufruisce del servizio. Purtroppo per molti il salto di qualità non c’è stato: le performance non sono migliorate: il 54% sostiene che anche con i servizi digitali le PA non funzionano bene. Le aspettative invece sono alte dato che il 92,7%si attente una Pa digitale più chiara, efficiente e semplice.

Il passaggio al digitale ormai sembra compiuto nella cultura dei cittadini, ora bisognerà vedere come saranno popolati questi nuovi spazi.

dal Sir