Presentato dall’Associazione Nazionale Bonifiche il “Piano per la riduzione del rischio idrogeologico”

L’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, presieduta da Massimo Gargano, ha presentato a Roma il “Piano per la riduzione del rischio idrogeologico”, dettagliato per ogni regione italiana e aggiornato al 2012, per richiamare nuovamente l’attenzione del Governo, del Parlamento e delle Istituzioni sulla diffusa fragilità del territorio.

I Comuni in pericolo per il dissesto idrogeologico sono 6.633 (82%). La situazione ormai è drammatica. Negli ultimi 80 anni si sono verificati 5.400 alluvioni e 11.000 frane con una spesa per emergenza di 2 miliardi di euro l’anno. Il consumo del suolo si stima di oltre 244.000 ettari all’anno, circa due volte la superficie del Comune di Roma.

Oltre metà degli italiani vive in aree soggette ad alluvioni, frane, smottamenti, terremoti, fenomeni vulcanici, con grave pericolo di perdita di vite umane. La tutela e il risanamento idrogeologico del territorio non sono più rinviabili. Occorre una politica di messa in sicurezza del territorio.

L’ONU raccomanda le azioni di adattamento ai cambiamenti climatici che rientrano in quelle di adattamento del suolo attraverso la prevenzione volta a ridurre la vulnerabilità del territorio. La Direttiva 2007/ 60 CEE è finalizzata alla riduzione del rischio idraulico in modo da mitigare gli effetti delle alluvioni che sono eventi naturali impossibili da evitare.

La proposta ANBI nel 2011 prevedeva 2519 interventi immediatamente cantierabili per un importo di 5.728 milioni di euro, nel 2012 gli interventi sono diventati 2943 per un importo di 6.812 milioni di euro. Sono tutti interventi volti a diminuire il rischio idraulico, cui deve fare seguito imprescindibilmente una costante azione di manutenzione ordinaria.

Da una elaborazione ANBI si valuta che ogni milione di euro in manutenzione del territorio generi 7 nuovi posti di lavoro. Di conseguenza la sua attuazione ne creerebbe oltre 45.000 dando un contributo anche alla ripresa occupazionale.

Per il Lazio la proposta prevede 316 progetti per un importo di 600,7 milioni di euro. Nel corso della presentazione del Piano è stato siglato l’Accordo di programma tra ANBI e Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno il cui Segretario generale, Vera Corbelli, ha tenuto un’ampio intervento evidenziando dettagliatamente la legislazione relativa ai Distretti Idrografici e all’Accordo di programma con i Consorzi di Bonifica.

Alla presentazione del Piano, moderata dal giornalista Michele Bungaro, sono intervenuti: il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, sulla importanza della collaborazione tra i Comuni ed i Consorzi di Bonifica; il Presidente dell’ANCI Graziano Delrio, che ritiene la prevenzione essere la chiave per ridurre il rischio idrogeologico; il Magistrato Donato Ceglie, che ha elogiato l’operato del Corpo Forestale dello Stato ed evidenziato come le costruzioni abusive non vengono demolite da decenni.

Per Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente occorre trovare risorse ai Comuni, attrezzare uffici e istituzioni ed intervenire; Vincenzo Ferrara, ENEA, ha sottolineato la necessità di disciplinare i corsi d’acqua e gestire unitariamente il rischio idrogeologico. Per il Prof. Massimo Veltri, Presidente della Società Idrotecnica italiana, il problema è ampliare la conoscenza per gli interventi sul territorio.

A conclusione il Direttore Generale ANBI Anna Maria Martuccelli, ha affermato che occorre definire l’importante problema della governance del settore: prevenzione, programmazione e gestione. L’ANBI auspica che gli accordi di programma sottoscritti tra Stato e Regioni possano presto trovare attuazione.