Premio letterario, ulteriori chiarimenti dall’Assessore

Con molta sincerità: avrei risposto più volentieri ad una lettera firmata con nome e cognome piuttosto che a una “lettera firmata”, che di fatto corrisponde ad un anonimato.

Mi dispiace leggere “lettera firmata” perché capisco che è il retaggio di una cultura cresciuta all’ombra del timore della rappresaglia del potere: stia tranquillo caro concittadino, firmi pure le sue lettere, nessuno verrà a minacciarla, al contrario, mi avrebbe invece offerta l’opportunità di invitarla con piacere ad un colloquio chiarificatore.

La “lettera firmata” pubblicata su «Frontiera» a commento di una mia risposta ad un precedente articolo del settimanale, contiene molte domande. Tante delle risposte richieste erano già contenute nella mia replica del 7 novembre e consiglio quindi una rilettura più attenta dalla quale si evince in modo chiaro che (molto sinteticamente):

Novità rispetto alle edizioni precedenti:

  • estrazione a sorte dei giurati, che garantisce accesso a tutti alla possibilità di partecipare
  • ingresso in giuria di venticinque studenti delle scuole superiori
  • lettura dei brani estratti dai romanzi a cura degli stessi autori per garantirne un’autenticità di interpretazione in linea con l’ispirazione che ne ha dettato la scrittura.

Livello degli autori

  • garantito dalle loro schede biografiche reperibili ovunque; ci sono autori profondamente diversi tra loro (come ritengo giusto che sia) ma tutti di assoluta e riconosciuta qualità. Se puoi si vuole discutere di gusti, ovviamente possiamo iniziare un confronto che potrebbe durare anni se avessimo tempo da perdere.
    • Diego Cugia scrittore e personaggio cult polivalente, autore televisivo e radiofonico di trasmissioni di livello qualitativo altissimo e soprattutto scrittore, autore del mitico personaggio Jack Folla e di Alcatraz, che hanno rappresentato una pietra miliare per diverse generazioni
    • Paolo Di Paolo giovane autore (1983) finalista al Premio Calvino, finalista al Premio Campiello Giovani, terzo classificato al Premio Strega 2013, curatore di antologie di scritti di Indro Montanelli, Antonio Debenedetti, collaboratore del Sole 24 Ore
    • Beatrice Masini vincitrice del Premio Elsa Morante e del Premio Andersen, traduttrice della saga di Harry Potter
    • Daniele Bresciani giornalista famosissimo, al suo romanzo d’esordio che ha riscosso unanimi e positive critiche.
    • Sara Rattaro Esordisce nel 2009, nel 2011 è già autrice di un libro che scala la classifica delle vendite “Un uso qualunque di te”. E’ già pubblicata dai principali editori europei

Investimenti degli anni precedenti

  • Deve essere stato letto con poca attenzione tutto il mio discorso contenuto nel precedente articolo in merito all’industria della cultura e alla cultura come investimento sociale

Visibilità

  • Abbiamo chiesto alle case editrici un’attenzione maggiore al premio e la stessa cosa faremo con gli autori

Riduzione dei costi

  • Il piano economico dell’edizione 2014 (perché i piani economici li facciamo, come li fanno coloro che lavorano con i propri soldi e rischiando in proprio) prevede una riduzione di costi del 35% rispetto all’edizione precedente

Ma il tema fondamentale della lettera è contenuto in un passaggio ripetuto per due volte e cioè la discontinuità politica che si chiede alla nuova amministrazione e in particolare al mio assessorato in merito al premio letterario: premio da cancellare perché appartiene al passato ventennio quindi?

Lo so, è stata una prassi consolidata del nostro Paese quella di cancellare, abbiamo speso più energie nel cancellare che nel migliorare. Sono favorevole alla rottamazione, alla demolizione, perfino alla sovversione di tutto ciò che ritengo totalmente antico, pericolante, pericoloso, di ostacolo allo sviluppo; mi permetto però il coraggio di un tentativo ed uno sforzo continuo di migliorare le cose alle quali lavoro e quindi possibilmente me stesso: tento di rimanere impermeabile al pregiudizio, al “partito preso”, tento di non restringere il mio angolo di visuale, scelgo le culture che favoriscono comprensione rispetto alla cultura dominante. E pago le mie scelte, perché vengo da una storia nella quale le scelte sbagliate si pagano.

Se l’autore della “lettera firmata” ha voglia di confronto, mi trova disponibile come lo sono verso tutti i cittadini desiderosi di costruire.