Polizia Penitenziaria: proteste sotto la Prefettura

Carcere Rieti

Le Organizzazioni Sindacali della Polizia Penitenziaria di Rieti manifestano dinanzi alla Prefettura reatina la loro contrarietà circa la condotta posta in essere dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in relazione all’apertura del cosiddetto reparto F della locale Casa Circondariale.

«Noi non siamo contrari – spiegano – all’apertura del reparto in quanto non possiamo più tollerare che tutti i cittadini paghino con i loro soldi le multe inflitte dall’Unione Europea sulla malagestione delle carceri; questo, però, non deve e non può diventare un alibi per violare le normative vigenti e per far sì che gli operatori della polizia penitenziaria lavorino in condizioni estreme e senza sicurezza, con ripercussioni anche sui diritti minimi quali la fruizione delle ferie, i riposi e la gestione dello straordinario. La capienza del predetto reparto è di circa 120 detenuti, e, pertanto, servono, secondo quanto prescritto almeno 7 unità di polizia penitenziaria per ciascun turno, il che significa, circa 30 unità al giorno. A tutt’oggi, l’amministrazione ha inviato, a fronte dei trenta necessari, solo 8 appartenenti al ruolo degli agenti assistenti, non prevedendo l’invio di sovrintendenti e di ispettori».

«Nel frattempo, al reparto F sono stati assegnati circa 50 detenuti. Siamo preoccupati non solo per la sicurezza dell’Istituto, ma anche per la città intera, poiché in alcuni momenti della giornata, soprattutto la notte, rimangono solo 10 agenti a presidiare l’intera struttura. Infine, evidenziamo come non si sia ancora risolto l’annoso problema della presenza dell’assistenza sanitaria che, anch’essa per legge, dovrebbe essere assicurata per 24 ore continuative».

«Questo vuol dire – concludono i sindacati – che qualsiasi emergenza sanitaria, dalle 20 in poi, deve essere gestita dagli agenti circa l’accompagnamento del detenuto presso il vicino ospedale».