A Poggio Bustone spiritualità francescana e percorsi eno-gastronomici

L’attuale ricorrenza del 4 ottobre serve a ricordare il passaggio di San Francesco a Poggio Bustone avvenuto nel lontano 1209.

In questa occasione, un “tamburello” passa per le vie del paese ritmando il saluto che il Poverello rivolse alla popolazione: «Buongiorno, buona gente!»

Chiunque può assistere a questa singolare tradizione, sia chi vuole conoscere la profonda spiritualità francescana sia chi, stressato dalla vita quotidiana, cerca rifugio in un luogo sempre ospitale ed accogliente.

Quest’anno, per la prima volta, dalle ore 20 Poggio Bustone apre anche le cantine a tutti coloro che vorranno ripercorrere le stradine che fece San Francesco.

Il Comitato Festeggiamenti, assieme alla Proloco, al Gruppo CAI, alla Polisportiva ed alla Banda Orchestra, realizzano la prima edizione di questo percorso Eno-Gastronomico e Storico Culturale dove si avrà la possibilità di assaporare i piatti della tradizione pojana.

Cinque cantine aperte, in cui ammirare l’essenza di un posto inebriante, assaporare dell’ottimo vino e ascoltare musica medievale che allegramente vi accompagnerà per tutto il percorso.

Le vie della fede, fatte di archi e chiese, si uniscono alle vie del gusto seguendo l’itinerario fatto da San Francesco in un magnifico effetto scenografico.

Il percorso eno-gastronomico inizia nella cantina “del Buon Giorno”, dove vengono serviti gli antipasti, a seguire c’è la cantina “dell’Accoglienza” con i primi, poi la cantina “del Perdono” con i secondi piatti, quindi la cantina “dell’Ordine” con i contorni ed infine la cantina “delle Missioni” dove si assaporano buonissimi dolci.

Buona cucina e cultura, storia e territorio rievocano le tappe spirituali che segnarono la vita di San Francesco.

Infatti, tradizione vuole che San Francesco ebbe a Poggio Bustone la visione dell’Arcangelo Gabriele che gli annunciò la remissione dei suoi peccati, gli confermò la sua futura missione apostolica nel mondo e gli rivelò che i suoi frati sarebbero diventati una schiera numerosa.

Dopo avere avuto la conferma da parte del Signore della sua missione, decise di inviare i propri compagni, a due a due, per il mondo a predicare la pace e la penitenza. Lasciò la Valle Santa nell’aprile del 1226, a solo sei mesi dalla morte.