Piazza Craxi e l’Incompreso

Sembra che in questi ultimi tempi la vita,quella politica s’intende, non sorrida particolarmente all’assessore Daniele Fabbro.

È di questi giorni il caos, con conseguenti proteste, legato all’attivazione dei varchi elettronici e al cambio d’orario della Ztl. Come se non bastasse ci si mettono anche i consiglieri “di casa” che proprio non hanno digerito alcune scelte fatte dall’assessorato cui Fabbro fa capo. Scelte che non riguardano solo varchi elettronici e Ztl. A questo si aggiungano altre lamentele da parte di un numero sempre più cospicuo di cittadini. Proteste isolate ma che, se messe insieme, non è pensabile facciano piacere. Ma partiamo con ordine.Dal recupero di Piazza Craxi, una vicenda che si trascina da tempo e sempre tra alti e bassi. L’area del quartiere di Campoloniano, rimasta abbandonata per un tempo decisamente lungo (viene da pensare che per alcuni amministratori il concetto di tempo sia diverso rispetto a quello del sentire comune) vede ora attive ruspe e quant’altro per arrivare alla realizzazione di una non meglio identificata, area verde attrezzata di cui godranno i residenti della zona.

Ma qualcuno, come già era accaduto in precedenza, non ci sta e contesta all’assessore Fabbro le scelte architettoniche portate avanti. Questa volta è Gabriele Rossi, consigliere comunale di maggioranza che sostiene come a volte sia «inevitabile prendere posizione quando vengono a sussistere elementi tali da attirare l’attenzione in maniera forte e incontrovertibile. Specie se l’oggetto del richiamo è una cosa obbrobriosa e urbanisticamente antiestetica». Rossi si riferisce proprio all’anfiteatro interrato, in cemento armato, notare bene, che si sta realizzando in piazza Craxi. Rossi lo definisce «una vera mortificazione per il quartiere oltre che uno schiaffo al senso estetico di tutti i residenti che, senza essere stati minimamente coinvolti sul progetto, ora assistono inermi alla realizzazione di un’opera faraonica ed esosa voluta dall’assessore Fabbro».Qualche riga sopra, le parole cemento armato sono state accompagnate da un “notare bene”. E c’è un motivo. Già  qualche tempo fa, e più volte, un altro consigliere e sempre di maggioranza, Adriano Gunnella, aveva fatto notare all’assessore, come quella struttura in cemento armato avrebbe creato problemi di impatto ambientale e anche di sicurezza. Gunnella, supportato anche da molti residenti di Campoloniano, aveva espresso le sue perplessità sull’opera proponendo anche una variante. Dopo qualche tempo fu lo stesso Gunnella ad annunciare che «dopo gli incontri con l’assessore, Fabbro si è giunti alla determinazione di intervenire sull’opera eliminando il muro in cemento armato sostituendolo con un parapetto metallico. Auspico – concluse Gunnella – che dalle parole si passi a fatti concreti». Beato lui. Forse ancora non si era reso conto che, troppo spesso in questa città, tra le parole ed i fatti ci passa un ponte lunghissimo.Ed infatti ecco oggi, negli scavi di Piazza Craxi, ergersi un “bellissimo” muro in cemento armato.

Ed allora a protestare ci ha provato qualche giorno fa il consigliere Rossi, forse sperando che le sue parole potessero essere ascoltate. Ce lo auguriamo per lui e per i cittadini. «Tali colate di cemento – ribadisce Rossi –  a nulla servono se non a spendere soldi pubblici in maniera poco oculata ma, soprattutto, a compromettere un’area che avrebbe potuto essere più armoniosa e funzionale con un progetto diverso, magari con più verde, proprio come i cittadini di Campoloniano avrebbero voluto. Riflettendo bene sull’operato dell’assessore Fabbro, che in tutti questi anni non ha brillato in efficienza, il sindaco dovrebbe  intervenire per rimuovere il muro di piazza Craxi nell’interesse di tutti coloro che vi abitano e che vogliono poter dare il proprio contributo quando si decide di realizzare opere come questa, soprattutto se finanziate da soldi pubblici».

Soldi pubblici. Soldi dei cittadini che avrebbero voluto magari qualcosa di meno faraonico. Eccoli i fatti e non le parole che a volte ci si aspetta dagli amministratori. Ma si sa, non sempre si può avere tutto.Lo sa bene anche Sauro Casciani consigliere della terza circoscrizione che, in tempi non sospetti, a proposito dell’area in questione affermava che «si spendono 450.000 euro per la realizzazione di piazza Craxi, opera contestata anche da qualche consigliere di maggioranza. Quando si dimenticano interventi molto più urgenti, legati anche al verde pubblico nel quartiere di Campoloniano. Speriamo di non fare il secondo “gnomone”, quello di Villa Reatina».

I lavori intanto proseguono. E l’assessore Fabbro tace.