Per il Comune di Rieti, esiste ancora il divieto di comunicazione istituzionale?

Tutte le pubbliche amministrazioni, nel periodo che intercorre tra la data di convocazione dei comizi elettorali e la chiusura delle operazioni di voto, non possono svolgere attività di comunicazione istituzionale (articolo 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28, più comunemente conosciuta come legge sulla par condicio). Fanno eccezione al divieto le attività di comunicazione “effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”. L’obiettivo che si è proposto il legislatore nell’approvare questa norma è stato quello di evitare che l’attività di comunicazione istituzionale delle pubbliche amministrazioni si intrecci con l’attività di propaganda elettorale e che gli eletti uscenti possano utilizzare una posizione di vantaggio istituzionale, derivante dal loro ruolo di amministratori in carica, rispetto agli sfidanti: tutto ciò anche in rispetto del principio, dettato dall’articolo 97 della Costituzione, dell’imparzialità dell’azione dei pubblici uffici.

Altresì, in questi giorni, stiamo assistendo su una rete locale, a delle ripetute trasmissioni televisive, riferite a Rietinbici, e a dei comunicati stampa riferiti sia alla costruzione della scuola media di campoloniano sia all’assegnazione degli orti comunali.

Il progetto della scuola media a campoloniano è stato portato avanti da diversi consiglieri comunali e non da uno solo, esaminato dalla commissione preposta e poi approvato dal Consiglio Comunale.

L’iniziativa degli orti comunali, fu un’idea dell’allora assessore all’ambiente Antonio Boncompagni, fu seguito da un’apposito regolamento della commissione preposta e poi approvato dal Consiglio Comunale.

Appaiono risibili e tra l’altro rischiosi, i tentativi da parte di alcuni, di accreditarsi in campagna elettorale di iniziative e progetti di altri.

A ognuno il suo e se non si è lavorato è inutile arrampicarsi sugli specchi….si scivola!

Credo che sia, il caso di darsi tutti una regolata e di non fare furberie di sorta, auspico una campagna elettorale all’insegna della correttezza istituzionale.