Pensai che l’universo sentisse

750. Tra un mese saranno settecentocinquanta anni dalla nascita del Sommo poeta. Anche se la data precisa è sconosciuta, si stima che Dante Alighieri sia nato tra il 22 maggio e il 13 giugno del 1265.

Diverse le occasioni per ricordarlo nella sua città natale e nel resto d’Italia. Qualcuno rimprovera però che non ci saranno eventi di massa. Certo il 4 maggio c’è stata una diretta su Rai Uno dall’aula del Senato, dedicata all’anniversario, con Roberto Benigni e Nicola Piovani. Ma sembra ancora poco per il padre della lingua italiana.

È pur vero che lui c’è sempre. Per fare solo un piccolo esempio, nell’ultimo album del rapper Caparezza, una traccia è dedicata al personaggio dantesco Filippo Argenti. Il cantautore pugliese si diverte con la sua solita ironia, ma è chiaro l’omaggio all’autore della Commedia in un album dedicato all’arte.

Che cosa possiamo fare noi? Di sicuro dovremmo leggerne la storia e le opere. Soprattutto pensando a quanto poco si studia a scuola. Ma anche se lo conosciamo poco possiamo ricordarlo ugualmente. Andando a ripescare qualche citazione magari.

In realtà non solo potremmo ma siamo costretti. Le parole che usiamo tutti i giorni sono infarcite delle sue citazioni. E questo vale anche per sentimenti, pensieri ed immagini. Il regalo che ci ha fatto oltre sette secoli fa è continuamente ricambiato, dovremmo solo avere qualche occasione in più per rendercene conto.

Quindi tanti auguri Dante. Nell’Inferno hai scritto “…i’ pensai che l’universo/sentisse amor…”. Puoi continuare tranquillamente a pensarlo. Lo sente anche grazie a te.