Pendolarismo tra scuole in crescita. Dopo il sisma, “campagne acquisti” tra istituti

«Non esiste a Rieti luogo pubblico più sicuro delle scuole per contenere centinaia di studenti»: lo ha affermato in modo categorico il sindaco Simone Petrangeli partecipando, oggi pomeriggio, alla seduta del Collegio dei docenti dell’Istituto Minervini-Sisti riguardo gli imminenti lavori di sistemazione del tetto dell’edificio. È con certezza, ha ribadito il primo cittadino, che, dopo i prolungati giorni di sospensione dell’attività didattica, per cui non gli sono mancati rimbrotti da parte del Miur («Ma ho ritenuto di farlo per garantire il massimo dei controlli e il completo svolgimento dei lavori di risistemazione necessari»), le lezioni sono potute riprendere con regolarità garantendo la piena affidabilità degli edifici scolastici.

Le comprensibili apprensioni da parte dei genitori non giustificano, pertanto, il forte “pendolarismo” tra scuole che si è venuto purtroppo a creare nei giorni scorsi, con un alto numero di nulla osta che si è stati costretti a concedere in uscita da scuole ritenute, a torto, meno sicure di altre. Un fatto fortemente stigmatizzato da Petrangeli quanto dalla dirigente Ileana Tozzi, la quale non ha esitato a dirsi rammaricata anche del comportamento delle colleghe che, con l’unica lodevole eccezione della dirigente dell’Istituto comprensivo “Pascoli”, hanno con eccessiva liberalità accolto richieste di trasferimento non supportate da motivazioni autenticamente fondate.

Una situazione, questa di una “campagna acquisti” tra scuole in una poco felice corsa al numero, che non può dirsi certo positiva, tanto più se effettuata nel corso dell’anno scolastico, quando il trasferirsi da un istituto all’altro dovrebbe costituire un’eccezione dovuta a gravi e giustificati motivi e non certo una prassi diffusa.

Quasi un “cannibalismo” fra scuole, lo ha definito il sindaco, che – ha affermato – non ha esitato a chiedere all’Ufficio scolastico provinciale una direttiva chiara, sollecitando una riunione fra i presidi per chiarire tale incresciosa situazione che, a prescindere dalla psicosi terremoto di questi giorni, deve comunque essere regolata. Infatti la “liberalizzazione selvaggia” delle iscrizioni, messa del tutto da parte la “zonalizzazione” che priva vigeva, per cui ci si iscriveva primariamente alla scuola di pertinenza territoriale, oltre a generare un clima di “concorrenza” di tipo quasi aziendalistico poco idonea a un’istituzione pubblica tanto più se di tipo educativo, non è un mistero che crei seri problemi organizzativi all’ente locale: dovendo inseguire le “mode” del momento, per cui ogni anno qualche scuola si svuota e qualcun’altra si affolla, per l’amministrazione comunale, ha spiegato Petrangeli, diventa impossibile una seria programmazione, costringendola a rincorrere le richieste di allargamento di locali per la scuola in un dato momento più “ambìta” a fronte di altri locali scolastici che rimangono sottoutilizzati, e dovendo così rinunciare ad altri lavori ben più importanti magari per la sicurezza e il miglioramento sismico degli edifici. Occorre pensare dunque, ha detto il sindaco, a poter tornare a una regolarizzazione che ponga fine a tale situazione troppo soggetta alla variabilità degli umori del momento.

Se poi ci si mette pure il terremoto a generare ingiustificati allarmismi che causano, peraltro ad anno scolastico in corso, ulteriori “giri di valzer” di alunni, va a farsi benedire ogni sforzo organizzativo volto a garantire il dovuto equilibrio di spazi e servizi fra i vari plessi scolastici.

One thought on “Pendolarismo tra scuole in crescita. Dopo il sisma, “campagne acquisti” tra istituti”

  1. Alessia Semioli

    Premesso che apprezzo ed appoggio il lavoro che in queste settimane difficili il Sindaco e i suoi collaboratori stanno facendo nella massima trasparenza e con il massimo scrupolo per la questione, trovo questo articolo irrispettoso della libertà di scelta del genitore.
    Inoltre mi permetto di sottolineare quello che è un fraintendimento del giornalista, evidentemente.
    Si parla di genitori che “a torto” ritengono alcune scuole più sicure di altre, ebbene, il Comune di Rieti ha pubblicato il documento sulla valutazione della vulnerabilità sismica di ogni edificio scolastico di sua pertinenza, tale documento (sintesi del d. della Regione Lazio n. 220 del 2011) è adottato dalla Commissione Urbanistica del Comune come punto di partenza per la delibera dei lavori da fare, scegliendo di intervenire in primis su quelli “ad alto rischio”. Dunque, mi chiedo, tale documento è attendibile per la Commissione Urbanistica del Comune ma non deve essere attendibile per il genitore che ha la responsabilità e la facoltà di scegliere una scuola per il proprio figlio? Probabilmente ci vorrebbe un chiarimento netto su questo punto per rasserenare, se possibile, i genitori preoccupati.
    Trovo poi alquanto riduttivo e anche avvilente per i docenti stessi parlare di “moda” nella scelta della scuola. Oggi l’autonomia scolastica dà la possibilità agli Istituti di ampliare l’offerta formativa creando una diversificazione sul territorio, per questo si realizzano il Ptof, l’orientamento, l’open day e quant’altro. Dietro questo lavoro c’è l’impegno serio dei professori e dei Dirigenti Scolastici, non semplicemente la “moda” del momento.
    Comprendo naturalmente anche l’apprensione di Dirigenti e personale verso una riduzione di iscritti e un eventuale dimensionamento (il problema dei numeri, appunto) ma credo che al momento si debbano tenere al centro dell’attenzione la serenità e la sicurezza dei nostri alunni, che sono il futuro del Paese, promuovendo investimenti seri e lungimiranti sulla sicurezza scolastica, come d’altro canto il nostro Sindaco sta facendo. Abbiamo bisogno di tempo e di chiarezza.

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