Pendolari reatini: «sappiamo capire quando veniamo presi in giro»

C’è il silenzio sui pendolari della provincia di Rieti.

C’è il silenzio sulla gara degli autobus che dovrebbero sostituire i carri bestiame che ci portano a casa: si attende la convocazione della conferenza dei sindaci presso la regione per autorizzare i fondi TPL per la gara… si attende da ottobre

C’è il silenzio sul monitoraggio dell’utilizzo della linea Rieti-Roma: abbiamo proposto l’attività a Regione e Cotral ma da novembre tutto tace e non abbiamo risposte. Come si può pretendere di riorganizzare ed ottimizzare un servizio pubblico senza sapere chi lo utilizza, come e perché?

C’è il silenzio sul rispetto della tabella di esercizio rispetto alla quale osserviamo decine di soppressioni

C’è il silenzio della comunicazione verso gli utenti che non sanno se non all’ultimo momento se la loro corsa partirà o meno

C’è il silenzio su gente che viaggia in piedi prima ancora che il popolo normale degusti il proprio caffè

C’è il silenzio sul freddo, gli spifferi, la pioggia che penetra dai finestrini

C’è il silenzio su minorenni che si trovano a non potere tornare a casa dopo scuola

C’è il silenzio su lavoratori che devono giustificare i ritardi in ufficio

Ci sono di contro tante, troppe chiacchiere.

D’ora in poi decideremo anche noi di giustificarci: chiederemo a metrebus l’abbonamento ma non pagheremo perché abbiamo difficoltà economiche promettendo che prima o poi lo faremo.

Ah, non funziona così?

Dobbiamo pagare tutto ed in anticipo?

Come mai questo metodo del «non abbiamo soldi» funziona solo in un senso?

Basta, basta, basta.

Non scambiate la pazienza e la civiltà con cui i pendolari si comportano per stupidità: sappiamo capire quando veniamo presi in giro. Abbiamo informato, abbiamo chiesto: nessuno può dire «non lo sapevo» e nessuno si meravigli quando i pendolari non avranno più pazienza.