Pendolari: i Comitati scrivono a Zingaretti

Il CPR (Comitato Pendolari Reatini) ed il CO.PE.FO (Comitato Pendolari Orte-Fiumicino) scrivono al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: «invece che promuovere il servizio pubblico si incentiverà l’uso del mezzo privato, con relative ripercussioni anche per l’ambiente». Pubblichiamo di seguito il testo integrale.

Egregio Presidente,
con la presente vogliamo sensibilizzarla sui problemi dei pendolari che abitualmente transitano la via Salaria sia via gomma che sulla direttrice Fl1: problemi che vanno dalle condizioni dei mezzi Co.tra.L alla situazione critica di alcune stazioni ferroviarie fino alla completa inadeguatezza della linea ferroviaria Fl1 Orte-Fiumicino.

Una linea che, se andasse in porto l’integrazione massiva gomma-ferro tra Rieti e Roma con un taglio netto alle corse dirette a favore di un interscambio presso la Stazione fatiscente di Fara Sabina, rischierebbe il collasso totale. Già ora si viaggia in sovrannumero nei vagoni, con scene al limite di un paese civile; se a queste si andasse a sommare tutta l’utenza del Reatino, assisteremmo a dei veri assalti alla diligenza.

Crediamo che, data la conformazione del territorio, non si possa affrontare il problema del pendolarismo in ottica unidirezionale. Pur con esigenze diverse, come Comitati crediamo che una visione d’insieme permetterebbe di lavorare a più soluzioni che, come tessere di un mosaico, solo insieme hanno motivo d’esistere.

Una diversificazione dell’offerta di trasporto pubblico con un maggior sviluppo dell’asse ferroviario Rieti-Terni-Roma; con la razionalizzazione delle 11 coppie di corse Co.Tra.L già esistenti tra Rieti e Fara Sabina per una corretta intermodalità; con l’arrivo dei nuovi mezzi Co.Tra.L e treni più capienti e confortevoli; con la razionalizzazione e vera integrazione tra il TPL di Monterotondo e le corse Cotral già esistenti, renderebbe tutto il servizio regionale veramente all’avanguardia.

Se lasciamo tutto in mano a dei Polifemo che guardano solo con l’occhio del risparmio, non se ne gioveranno né l’utenza né tanto meno le aziende interessate; invece che promuovere il servizio pubblico si incentiverà l’uso del mezzo privato, con relative ripercussioni anche per l’ambiente.