Pastorale sanitaria, sabato convegno sull’anziano

Parlare di anziani a Rieti, città notoriamente in cui i capelli bianchi sovrabbondano, è un po’ come affondare il dito nella piaga. E lo affonda, ma stavolta non con lo scopo di piangersi addosso ma con quello di capire come tale presenza possa essere in qualche modo un “valore aggiunto”, l’ufficio che nella Chiesa reatina ha il compito di occuparsi di tutto ciò che ha a che fare con la cura delle situazioni di fragilità. Si intitola “L’anziano: una stagione preziosa per vivere” il convegno organizzato per sabato prossimo dalla Pastorale sanitaria.

L’intento è di riflettere sulla presenza di chi è avanti negli anni come una risorsa, per la realtà sociale come per quella ecclesiale. «La riflessione sulla vecchiaia – afferma il diacono Nazzareno Iacopini, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale della salute – porta inevitabilmente a riflettere sulla vita: che cosa si può conoscere dalla vita, se non si conosce cosa vuol dire invecchiare? Oppure essere anziani? Rieti è la provincia italiana con il più alto numero delle persone anziane: un problema sociale molto grave», di cui non si può non tener conto nell’azione pastorale come nel dibattito socio-culturale.

Sapendo che un problema può anche trasformarsi, come detto, in una risorsa. Se ne parlerà la mattinata del 9 novembre all’Auditorium Varrone. Al tavolo dell’ex chiesa di S. Scolastica siederanno dirigenti e operatori della sanità, rappresentanti istituzionali (il consigliere regionale Mitolo, che nella Chiesa locale è anche uno “di casa”) e della comunità ecclesiale (oltre al diacono Iacopini e al vescovo Lucarelli che introdurranno l’incontro, ci sarà il vicario generale a presentare la realtà dell’anziano come una realtà da valorizzare nella Chiesa).

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