Papa Francesco sugli abusi: per le famiglie la Chiesa deve essere “casa sicura”

“Le famiglie devono sapere che la Chiesa non risparmia sforzi per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi ad essa con piena fiducia, perché è una casa sicura”. È quanto scrive il Papa, nella lettera inviata oggi ai presidenti delle Conferenze episcopali e ai superiori degli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica: “Non potrà venire accordata priorità ad altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano – precisa il Papa -, come ad esempio il desiderio di evitare lo scandalo, poiché non c’è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori”. Secondo Francesco, inoltre, “occorre vigilare con attenzione affinché si dia piena attuazione alla Lettera circolare emanata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, il 3 maggio 2011, per aiutare le Conferenze Episcopali nel preparare linee-guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici”.

“È importante che le Conferenze Episcopali si dotino di uno strumento per la revisione periodica delle norme e per la verifica del loro adempimento”, esorta il Papa entrando nei dettagli e ricordando che “al Vescovo diocesano e ai Superiori maggiori spetta il compito di verificare che nelle parrocchie e nelle altre istituzioni della Chiesa venga garantita la sicurezza dei minori e degli adulti vulnerabili”. “Come espressione del dovere della Chiesa di manifestare la compassione di Gesù verso coloro che hanno subito abusi sessuali e verso le loro famiglie – si legge nella lettera – le diocesi e gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica sono esortati ad individuare programmi di assistenza pastorale, che potranno avvalersi dell’apporto di servizi psicologici e spirituali”. “I Pastori e i responsabili delle comunità religiose – l’invito del Papa – siano disponibili all’incontro con le vittime e i loro cari: si tratta di occasioni preziose per ascoltare e per chiedere perdono a quanti hanno molto sofferto”. Per tutti questi motivi, il Papa chiede la “collaborazione piena e attenta con la Commissione per la Tutela dei Minori”, da parte dei destinatari della lettera.

“Il lavoro che ho affidato loro – spiega – comprende l’assistenza a voi e alle vostre Conferenze, attraverso il reciproco scambio di prassi virtuose e di programmi di educazione, formazione e istruzione per quanto riguarda la risposta da dare agli abusi sessuali”. La conclusione della lettera papale è in forma di preghiera: “Il Signore Gesù infonda in ciascuno di noi, ministri della Chiesa, quell’amore e quella predilezione per i piccoli che ha caratterizzato la Sua presenza fra gli uomini e che si traduce in una speciale responsabilità per il bene dei minori e degli adulti vulnerabili. Ci aiuti Maria Santissima, Madre della tenerezza e della misericordia, a compiere con generosità e rigore il nostro dovere di riconoscere umilmente e di riparare le ingiustizie del passato e ad essere sempre fedeli al compito di proteggere coloro che Gesù predilige”.