“Avere la certezza che io sono in cammino verso qualcosa che è, non che io voglio che sia”. È la definizione di speranza, offerta a braccio dal Papa durante l’udienza di oggi, a cui sono presenti 6mila fedeli. “Paolo, di fronte ai timori e alle perplessità della comunità, invita a tenere salda sul capo come un elmo, soprattutto nelle prove e nei momenti più difficili della nostra vita, ‘la speranza della salvezza’”, le parole di Francesco: “È un elmo. Ecco cos’è la speranza cristiana”.
“Quando si parla di speranza – ha ammonito Francesco – possiamo essere portati ad intenderla secondo l’accezione comune del termine, vale a dire in riferimento a qualcosa di bello che desideriamo, ma che può realizzarsi oppure no; qualcosa che speriamo, come un desiderio. Si dice per esempio: ‘Speriamo che domani faccia bel tempo’, ma sappiamo che il giorno dopo può fare invece brutto tempo”. “La speranza cristiana non è così”, ha esclamato il Papa: “La speranza cristiana è l’attesa di qualcosa che già è stato compiuto”. “C’è la porta, lì, io spero di arrivare alla porta: so cosa devo fare, devo camminare per arrivare alla porta”, l’esempio citato ancora fuori testo. “Anche la nostra risurrezione e quella dei cari defunti – il commento di Francesco – non è una cosa che potrà avvenire oppure no, ma è una realtà certa, in quanto radicata nell’evento della risurrezione di Cristo”.