Papa Francesco: udienza, l’esilio dei migranti “perché tante porte e tanti cuori sono chiusi”. Appello a “governanti” ad aprire le porte

“Anche noi possiamo vivere a volte una sorta di esilio, quando la solitudine, la sofferenza, la morte ci fanno pensare di essere stati abbandonati da Dio”. Lo ha assicurato il Papa, che nella catechesi di oggi ha detto a braccio: “Quante volte abbiamo sentito questa parola: Dio si è dimenticato di me, tante volte le persone che soffrono si sentono abbandonate!”. Il riferimento di Francesco è al dramma dei profughi: “Quanti nostri fratelli stanno vivendo in questo tempo una reale e drammatica situazione di esilio, lontani dalla loro patria, con negli occhi ancora le macerie delle loro case, nel cuore la paura e spesso, purtroppo, il dolore per la perdita di persone care!”. “In questi casi – ha proseguito il Papa – uno può chiedersi: dov’è Dio? Come è possibile che tanta sofferenza possa abbattersi su uomini, donne e bambini innocenti?”. “E che anche quando cercano di entrate in un’altra parte, gli chiudono la porta”, le parole pronunciate a braccio: “E sono lì, al confine, perché tante porte e tanti cuori sono chiusi. I migranti di oggi che soffrono, che soffrono all’aria, senza cibo, e non possono entrare. Non sentono l’accoglienza”. “A me piace tanto sentire quando vedo le nazioni i governanti che aprono il cuore e aprono le porte”, l’affermazione di Francesco che è suonata come un appello indiretto alla politica.