Papa Francesco: udienza, appello perché carceri “siano luoghi di rieducazione e reinserimento”, non “sovraffollati”

Un appello perché “gli istituti penitenziari siano luoghi di rieducazione e di reinserimento sociale, e le condizioni di vita dei detenuti siano degne di persone umane”. A rivolgerlo è stato il Papa, prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana che come di consueto concludono l’udienza del mercoledì. “Ieri sono giunte dal Brasile le notizie drammatiche del massacro avvenuto nel carcere di Manaus, dove un violentissimo scontro tra bande rivali ha causato decine di morti”, ha esordito il Papa: “Esprimo dolore e preoccupazione per quanto è accaduto”. Poi l’invito “a pregare per i defunti, per i loro familiari, per tutti i detenuti di quel carcere e quanti vi lavorano”. Infine, l’aggiunta a braccio: “Vi invito a pregare per questi detenuti morti e vivi e anche per tutti i detenuti del mondo, perché le carceri siano per reinserire e non siano sovraffollati, siano posti di reinserimento”. “Preghiamo la Madonna, madre dei detenuti”, l’invito di Francesco prima di recitare l’Ave Maria insieme con i 6mila fedeli che hanno affollato oggi l’Aula Paolo VI.