Papa Francesco: ai nuovi vescovi, no a “un clero vagante o in transito”. “Seguite le famiglie più ferite”

“Accompagnate per primo, e con paziente sollecitudine, il vostro clero. Siate vicini al vostro clero. Vi prego di portare ai vostri sacerdoti l’abbraccio del Papa e l’apprezzamento per la loro operosa generosità”

Così Papa Francesco ricevendo oggi in udienza i partecipanti all’annuale corso di formazione per nuovi vescovi promosso congiuntamente dalla Congregazione per i vescovi e dalla Congregazione per le Chiese orientali. “Cercate di ravvivare” nei sacerdoti, ha aggiunto, “la consapevolezza che è Cristo la loro ‘sorte’, la loro ‘parte e fonte di eredità’, la parte che tocca a loro bere nel ‘calice’. Chi altro potrà riempire il cuore di un servitore di Dio e della sua Chiesa al di fuori di Cristo? Vi prego pure di agire con grande prudenza e responsabilità nell’accogliere candidati o incardinare sacerdoti nelle vostre Chiese locali. Per favore, prudenza e responsabilità in questo. Ricordate che sin dagli inizi si è voluto inscindibile il rapporto tra una Chiesa locale e i suoi sacerdoti e non si è mai accettato un clero vagante o in transito da un posto all’altro. E questa è una malattia dei nostri tempi”. Francesco ha chiesto, infine, “uno speciale accompagnamento riservate a tutte le famiglie, gioendo con il loro amore generoso e incoraggiando l’immenso bene che elargiscono in questo mondo. Seguite soprattutto quelle più ferite. Non ‘passate oltre’ davanti alle loro fragilità. Fermatevi per lasciare che il vostro cuore di pastori sia trafitto dalla visione della loro ferita; avvicinatevi con delicatezza e senza paura. Mettete davanti ai loro occhi la gioia dell’amore autentico e della grazia con la quale Dio lo eleva alla partecipazione del proprio amore. Tanti hanno bisogno di riscoprirla, altri non l’hanno mai conosciuta, alcuni aspettano di riscattarla, non pochi dovranno portarsi addosso il peso di averla irrimediabilmente perduta. Vi prego di fare loro compagnia nel discernimento e con empatia”.