Il Papa ha firmato, sulla tomba di San Francesco nella basilica inferiore di Assisi, la sua terza enciclica, “Fratelli tutti”, sulla fraternità e l’amicizia sociale. Prima di apporre la firma sul suo documento magisteriale, il Santo Padre ha detto a braccio: «Adesso firmerò l’enciclica. La porterà sull’altare mons. Paolo Braglia, che è incaricato della traduzione e anche dei discorsi del Papa nella prima sezione (della Segreteria di Stato, ndr). Lui sorveglia tutto, e per questo ho voluto che lui fosse presente e la portasse sull’altare». Poi il Papa ha ringraziato anche due altri traduttori di lingua portoghese e di lingua spagnola, Juan Antonio Cruz e Antonio Ferreira, e ha spiegato così il suo gesto: «È un segno di gratitudine a tutta la Prima sezione della Segreteria di Stato, che ha lavorato per questa stesura e traduzione». «Sono umili, questi traduttori», ha scherzato infine il Papa chiamando i tre membri della Prima sezione della Segreteria di Stato accanto a sé sull’altare e invitandoli a togliere momentaneamente la loro mascherina per permettere una foto-ricordo. I frati presenti hanno salutato la firma e questo momento di ringraziamento con un applauso.