Papa Francesco: chirografo a mons. Paglia, “chinarsi sulle ferite dell’uomo, per comprenderle, curarle e guarirle”

Approfondire e diffondere il magistero della Chiesa sulla famiglia e sulla vita “confrontandosi con le sfide della cultura contemporanea”. È questo il compito che Papa Francesco indica all’arcivescovo Vincenzo Paglia affidandogli gli incarichi di presidente della Pontificia Accademia per la vita e di Gran Cancelliere del Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II” per studi su matrimonio e famiglia. In un chirografo all’arcivescovo, pubblicato da “L’Osservatore Romano” (18 agosto 2016), Francesco spiega che “in occasione della riforma della Curia Romana, mi è sembrato opportuno che anche le Istituzioni poste al servizio della Santa Sede con l’attività di ricerca e di formazione sui temi relativi al matrimonio, alla famiglia e alla vita, procedano a un rinnovamento e a un ulteriore sviluppo per iscrivere la loro azione sempre più chiaramente nell’orizzonte della misericordia”. Dal Concilio Vaticano II ad oggi, prosegue il Papa, “il Magistero della Chiesa su tali temi si è sviluppato in maniera ampia e approfondita. E il recente Sinodo sulla famiglia, con l’Esortazione Apostolica Amoris laetitia, ne ha ulteriormente allargato e approfondito i contenuti. È mia intenzione che gli Istituti posti sotto la tua guida si impegnino in maniera rinnovata nell’approfondimento e nella diffusione del Magistero, confrontandosi con le sfide della cultura contemporanea. L’ambito di riflessione siano le frontiere; anche nello studio teologico non venga mai meno la prospettiva pastorale e l’attenzione alle ferite dell’umanità”. Il Papa esorta quindi Paglia a occuparsi delle nuove sfide che concernono il valore della vita: “Mi riferisco ai diversi aspetti che riguardano la cura della dignità della persona umana nelle diverse età dell’esistenza, il rispetto reciproco fra generi e generazioni, la difesa della dignità di ogni singolo essere umano, la promozione di una qualità della vita umana che integri il valore materiale e spirituale, nella prospettiva di un’autentica ‘ecologia umana’, che aiuti a ritrovare l’equilibrio originario della Creazione tra la persona umana e l’intero universo”. A questo scopo, è importante “favorire il dialogo cordiale e fattivo con altri Istituti scientifici e Centri accademici, anche in ambito ecumenico o interreligioso, sia di ispirazione cristiana che di altre tradizioni culturali e religiose. Chinarsi sulle ferite dell’uomo, per comprenderle, curarle e guarirle è compito di una Chiesa fiduciosa nella luce e nella forza di Cristo risorto, capace di affrontare anche i luoghi della tensione e del conflitto come un ‘ospedale da campo’, che vive, annuncia e realizza la sua missione di salvezza e di guarigione proprio là dove la vita degli individui è più minacciata dalle nuove culture della competizione e dello scarto”. Infine, il Pontefice ricorda a Paglia che le due Istituzioni a lui affidate sono collegate con il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita: “Alcuni argomenti – osserva – spetteranno al nuovo Dicastero che si occuperà della pastorale sanitaria. Il tuo compito, dunque, dovrà essere svolto in armonia con entrambi i Dicasteri, nel rispetto delle reciproche competenze e nello spirito di mutua collaborazione che guida l’attività degli organismi al servizio della Santa Sede”.